Non si ferma la protesta dei pastori sardi: il latte costa meno dell’acqua

Un nuovo calo del prezzo del latte ovino è stato registrato dall’Ismea. Secondo le rilevazioni dell’istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, a febbraio il livello del prezzo si è attestato sui 60 centesimi al litro (Iva inclusa). I costi di produzione hanno raggiunto invece i 74 centesimi al litro, segnando un margine negativo per le aziende produttrici di 14 centesimi.

Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani dichiara che “i produttori di latte sardi devono poter vivere del loro duro lavoro. E’ inaccettabile che il loro latte costi meno dell’acqua. Dobbiamo proteggere e valorizzare le produzioni locali”. Dello stesso avviso Matteo Salvini. “Da cittadino italiano ritengo debba esserci un prezzo minimo del latte ovino fissato per legge, così come accade in altre filiere per evitare che ci sia qualcuno che specula”.

Nonostante gli impegni della politica, va avanti la “protesta del latte” giunta alla sua quarta giornata, con blocchi e sversamenti segnalati in tutta la Sardegna. A Capoterra, una quarantina di allevatori ha presidiato la statale 195 rovesciando sulla strada il latte contenuto nei bidoni. Scene già vista anche a Tratalias, lungo la provinciale 77, dove sono entrati in azione una ventina di pastori. A Villacidro 200 manifestanti si sono radunati in piazza Lavatoio sversando sull’asfalto centinaia di litri di latte. Manifestazioni analoghe a Ballao, dove è stato rallentato il traffico, e a Suelli. Blocchi stradali si registrano anche sulla statale 131 a Nuoro, al chilometro 42, a Bonorva, sulla statale 129 a Bolotana e sulla provinciale 729.

Gli studenti solidarizzano con i pastori sardi. Succede ad Oristano, nella centralissima Piazza Roma. Un gruppo di giovani dell’Istituto Agrario si è unito agli allevatori compiendo il gesto simbolo della protesta, il versamento del latte per terra. Sempre ad Oristano l’azienda Cao Formaggi, tra le maggiori produttrici di derivati del latte ovino della Sardegna, ha sospeso ogni attività di produzione e distribuzione dei prodotti in segno di solidarietà con la protesta. La cooperativa di pastori diventa così la prima ad adottare una misura di questo tipo e ha motivato la decisione “auspicando una rapida soluzione della vertenza”. Nei giorni scorsi la stessa azienda aveva già deliberato di portare a 70 centesimi al litro l’acconto per il latte versato nel mese di gennaio.