C’è un testimone della tragedia di Carovigno

Salvatore Natola ha sparato a sua moglie ferendola in modo grave con un fucile a canne mozze. Poi si è tolto la vita con la stessa arma a Carovigno nel Brindisino. Il meccanico in pensione si è messo sul letto e si è sparato puntando l’arma al volto. La moglie Maria Franca Colucci, 58 anni, lavora come domestica ed è ricoverata in gravissime condizioni nell’ospedale di Ostuni (Brindisi). I due, convolati a nozze circa sette anni fa, erano in fase di separazione da un paio di mesi. In base a quanto riferito da conoscenti, pare che la decisione fosse stata presa dalla moglie e che l’uomo non l’avesse accettata. Il settantenne ha sparato alla moglie all’esterno del casolare con un fucile calibro 12 modificato e detenuto illegalmente, colpendola al collo. E’ poi entrato, si è messo a letto e si è sparato. Gli investigatori hanno trovato due cartucce esplose e una terza ancora nel caricatore. Sul posto sono arrivati anche i sei fratelli dell’uomo che parlando di Natola hanno sostenuto che non era una persona violenta e che nulla faceva presagire un fatto del genere. La tragedia è avvenuta dopo un’udienza dinanzi al Tribunale penale di Brindisi. Testimone del fatto il fratello della donna che aveva accompagnato in Tribunale i due ex coniugi per consentire a Natola, imputato di detenzione e porto illegale di una roncola, di presenziare all’udienza. Appena giunti nel casolare di proprietà di Natola per recuperare le auto, il pensionato è entrato nell’immobile e ha preso un fucile con il quale ha sparato all’ex moglie. E’ stato l’ex cognato di Natola a chiamare soccorsi e a dire agli investigatori che non vi era stata alcuna discussione prima della tragedia.