La Brexit ora è a rischio: i mercatini puntano sul nuovo referendum

La sterlina è andata in netto recupero. La divisa inglese ha guadagnato a caldo uno 0,25% contro il dollaro e quasi uno 0,3 contro l’euro, a dispetto dei timori. La reazione dei mercati viene spiegata dagli operatori con la convinzione che il no possa tradursi ora in un possibile allungamento dei negoziati. Nonostante la sconfitta del governo di Theresa May ai Comuni nel voto di ratifica dell’accordo sulla Brexit, quindi i mercati “festeggiano”.  “Con rammarico prendo nota del risultato del voto” ma “da parte Ue il processo di ratifica dell’accordo di recesso prosegue”. Lo ha affermato il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker dopo il voto di Londra sulla Brexit. “Il rischio di un’uscita disordinata è aumentata. Mentre non vogliamo che accada, la Commissione proseguirà il suo lavoro per assicurare che l’Ue sia preparata. Il Regno Unito chiarisca le sue intenzioni”, ha concluso.

Si riapre la partita della Brexit: cosa succede ora

L’accordo sul divorzio dall’Ue raggiunto a novembre da Theresa May con Bruxelles è stato bocciato dalla Camera dei Comuni britannica con 432 no contro 202 sì. La ratifica è stata negata con uno scarto pesante per il governo Tory di 239 voti. Sono stati 118 i conservatori che hanno votato contro il premier. Oggi si vota la mozione di sfiducia presentata da Jeremy Corbyn che ha parlato di “sconfitta devastante”. Si fa strada l’ipotesi di rinvio oltre la scadenza del 29 marzo, ombre di crisi di governo e d’elezioni anticipate, timori di un divorzio no deal, sogni di rivincita referendaria. A poco è servito l’ultimo, accorato appello della signora di Downing Street all’aula, dopo i moniti martellanti di questi giorni contro lo spauracchio di una separazione caotica dai 27 o quello di un “tradimento” del volere popolare espresso nel referendum del 2016. Il leader laburista Jeremy Corbyn ha presentato una mozione di sfiducia dopo il voto contrario dei Comuni all’accordo sulla Brexit presentato da Theresa May. Corbyn ha accusato il premier d’essersi negata al dialogo con l’opposizione per scongiurare un no deal e di aver privilegiato gli interessi del partito conservatore su quelli del Paese. Ha infine auspicato che la Camera dia il suo “verdetto sull’incompetenza di questo governo”. Dopo il voto negativo dei Comuni sull’accordo sulla Brexit, Theresa May non si è dimessa e aspetterà il voto di oggi per vedere se l’esecutivo dispone ancora del sostegno di una maggioranza. Il premier ha detto che il no all’accordo è chiaro, ma che non sono emerse altre proposte sul tavolo. E ha insistito, in caso di fiducia, sulla volontà di andare avanti e di continuare a lavorare per attuare la Brexit. Il portavoce del Dup, il partito degli unionisti nordirlandese, ha annunciato che voterà la fiducia a Theresa May. I 10 voti del Dup sono decisivi per assicurare la maggioranza al governo. Secondo indiscrezioni la May dovrebbe essere quindi riconfermata. E’ improbabile infatti che i Tory, anche quelli che hanno votato contro l’accordo, faranno cadere il loro premier.