Trivelle. Matteo Salvini umilia i grillini: “Stupido bloccare autorizzazioni”
Lega all’attacco dei grillini. Gli alleati di Governo litigano su tutto. I nodi sono venuti al pettine. Da una parte l’Italia grillina delle favole, dell’incompetenza, del qualunquismo. Dall’altra l’Italia del centrodestra a trazione leghista, un Paese concreto, che produce. Impossibile dialogare in queste condizioni. Un errore clamoroso bloccare le autorizzazioni per le trivelle. Lo sottolinea il sottosegretario all’Ambiente Vannia Gava. “Non posso approvare un’impostazione tutta volta a dire ‘No’, come quella che sta alla base dell’emendamento dei M5s sulle trivelle”. “È sbagliato – evidenzia Gava – bloccare le autorizzazioni per le trivelle: non possiamo consentire che la paura blocchi lo sviluppo. Questo Paese ha bisogno di una vera politica energetica che non può dipendere dall’acquisto dall’estero perché questo, oltre a portare costi sulle bollette dei cittadini, ci rende anche estremamente deboli”. Secondo Gava “questi insediamenti devono sottostare a precise valutazioni di impatto ambientale che li rendono compatibili con l’ecosistema. Senza contare che questo comparto imprenditoriale è un’eccellenza che genera posti di lavoro. Noi non vogliamo cercare motivi per bloccare le aziende e lo sviluppo, ma vogliamo cercare una strada assieme per fare le cose, facendole bene”. Matteo Salvini umilia i grillini. “Trivellare vicino alla costa no, ma dire di no a ricerche in mezzo al mare per partito preso rimettendo in discussione contratti già fatti non mi sembra molto intelligente. Noi l’energia la paghiamo molto più cara rispetto agli altri. Ok alla tutela dell’ambiente, ma non possiamo far finta che il mondo si sia fermato”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini ridicolizzando l’approccio disfattista del grillismo. Il Capitano ha dovuto richiamare all’ordine i grillini anche sulla linea Tav Torino-Lione. Il No “deve essere molto ben motivato o chiederemo un parere agli italiani”. Lo ha dichiarato il vicepremier Matteo Salvini. Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, aveva però sottolineato la priorità dell’analisi costi-benefici. “Il referendum consultivo è uno strumento splendido, ma è inutile parlarne prima di aver studiato per bene i numeri”.