La Lega di Salvini crolla al Nord mentre sale al Sud

L’alleanza con i grillini non fa bene alla Lega di Matteo Salvini. Anche se l’analisi va dettagliata. In alcune aree del Paese il Carroccio è sopra il 30% mentre al Nord paradossalmente crolla. Il centro e il Sud, delusi dai grillini, si allineano con i leghisti. La flessione al Nord però è allarmante. Per favorire le promesse – favole elettorali dei 5Stelle, Salvini scontenta il Nord produttive. Nessuna traccia tangibile della rivoluzione fiscale, della flat tax, del condono. La pressione fiscale non scende. Così il partito di via Bellerio va tra il 30 e il 40% nelle intenzioni di voto. A riferirlo è il Corriere della Sera, entrato in possesso di un sondaggio riservato. Lo studio è analizzato anche nel centrodestra e suddivide il territorio nelle circoscrizioni con cui si andrà alle urne in maggio per l’Europarlamento. Al Centro i leghisti sono dati al 29%. Al Sud il partito triplica dal 6,2 al 18% così come nelle Isole dal 6,6 al 16%. La Lega sta quindi per essere realmente una forza a dimensione nazionale ma il Nord può essere una spia di un arretramento, addirittura un’inversione di tendenza. Nella circoscrizione Lombardia-Piemonte-Liguria il partito ottenne alle Politiche il 25,7%, mentre oggi è valutato al 42%. Nell’area Veneto-Trentino Alto Adige-Friuli Venezia Giulia-Emilia Romagna, si passerebbe dal 25,5% del 4 marzo al 40,1%. Il problema è che tra il rilevamento di settembre e quello di dicembre la Lega nel Nord-Ovest ha perso 3 punti e nel Nord-Est 8 punti e mezzo. Il 3% degli elettori già orientati a sostenere il Carroccio ha deciso che non lo voterà più. Il 49% di quanti sono pronti a votare per Matteo Salvini attendono di verificare se il governo passerà “dalle parole ai fatti” prima di appoggiarlo. Giorgetti ha parlato al Nord quando ha criticato il reddito di cittadinanza. Il partito sta assorbendo il centrodestra e conquistando pezzi di grillismo ma deve fare presto e passare all’incasso scaricando Di Maio.