Guadagnare in Borsa: come farlo velocemente e senza rischi

Come guadagnare in Borsa velocemente e senza rischi? È questo uno degli interrogativi più frequenti fra chi ha il pallino del trading online. Trarre profitto a seguito della vendita e dell’acquisto di titoli azionari e ottenere interessi e dividendi è possibile, ma non è semplice, come spesso si crede.

Cosa dice Benjamin Graham sul tema

Parafrasando ciò che diceva Benjamin Graham, rinomato professore universitario alla Columbia Business School, economista e imprenditore della società d’investimento Graham-Newman Partnership, quando si investe i soldi vanno fatti ricevendo interessi e dividendi, possedendo titoli e avvantaggiarsi dal loro aumento di valore nell’ottica nel lungo periodo e non come invece avveniva in passato soltanto mediante la loro compravendita.

In Borsa si guadagna e si perde

Soltanto il 13% di chi investe ottiene profitti, mentre l’87% va incontro a perdite, a volte “sanguinose”. Il motivo? Molti investitori si gettano a capofitto sui nomi delle imprese più note oppure dopo aver letto in maniera veloce qualche informazione su internet, senza avere un’approfondita conoscenza del settore finanziario.

I consulenti finanziari: affidati a loro, se non sei del settore

Per guadagnare in Borsa senza rischi e velocemente, se non hai competenze in materia di investimento, vale la pena affidarsi ad un consulente finanziario. Toccherà a lui seguire l’andamento del mercato e prendere le decisioni al posto tuo e consigliarti cosa è più opportuno fare come strategia e titoli consigliati.

Contratti per differenza: un’opportunità tutt’altro che indifferente per guadagnare soldi in Borsa

Altri optano sui CFC. Cosa sono? I contratti per differenza (contract for difference). Disponibili nei principali Paesi d’Europa, Italia inclusa, ma non negli Stati Uniti d’America, dove non sono consentiti per via delle restrizioni che la US Securities and Exchange Commission ha stabilito sugli OTC, trattasi di uno strumento finanziario, secondo cui il prezzo deriva non dalla negoziazione o dallo scambio fisico tipico della comune attività finanziaria, ma dallo scambio di denaro in base alla variazione di valore dello strumento sottostante che passa fra il punto di apertura e di chiusura dell’intera operazione fra acquirente e venditore. Quand’è che l’acquirente guadagna con i CFC? Solo a fronte di un incremento del valore dell’attività. In caso di diminuzione del suddetto valore, l’acquirente andrà incontro ad una perdita. Per ciò che concerne il venditore, se il prezzo diminuisce, guadagnerà. Viceversa, nella casistica di aumento del prezzo dell’attività, ci sarà una perdita. Entrando nei tecnicismi, quindi i contratti per differenza altro non sono che strumenti derivati che danno agli investitori l’opportunità di trarre vantaggio dalla posizione long, tipicamente dal rialzo, o dalla posizione short, tipicamente dal ribasso, del prezzo delle attività finanziarie sottostanti. Logicamente, quindi i CFD sono considerati strumenti speculativi a tutti gli effetti e applicandoli alle quote di capitale divengono azioni derivate. Gli investitori se ne servono per l’appunto per speculare sulle oscillazioni di prezzo delle azioni anche se non posseggono obbligatoriamente lo strumento sottostante in termini fisici.

Le azioni: dividendi e capital gain

L’acquisto o la vendita di azioni di società quotate in Borsa fa sì che le aziende abbiano tutto l’interesse nel quotarsi con l’intento di procedere al reperimento delle risorse finanziarie, essenziali per apportare miglioramenti all’intera gestione. Chi investe non lo fa perché è un fan di una multinazionale piuttosto che di un altro (almeno non dovrebbe essere così), ma lo fa per ottenere profitti. I piccoli risparmiatori in genere preferiscono investire una parte dei loro risparmi nelle azioni, vale a dire in quelle frazioni di capitale societario che vengono poi negoziate nella Borsa. I guadagni, così come le perdite, derivano da due differenti tipologie di rendimento: la prima è quella dei dividendi, vale a dire, dalla distribuzione degli utili della società, a conclusione dell’esercizio; quindi, in questa prima situazione è la politica societaria la variabile chiave. La seconda è quella del capital gain, consistente nella differenza fra il prezzo di vendita e di acquisto di tutte le azioni possedute; quindi, in questa seconda situazione è il prezzo la variabile determinante. E’ cosa nota, però, che non sempre le azioni assicurano i dividendi. Quelle che lo fanno, a patto di decisione favorevole della dirigenza ed in modo residuale, si chiamano azioni ordinarie. Ed è proprio per questa ragione che il capital gain e l’attività speculativa sui prezzi è considerata strategia di breve termine, mentre il rendimento connesso alla cedola riguarda il lungo termine.

Conclusioni

In riferimento a come guadagnare in Borsa senza rischi e velocemente, occorre essere proattivi. Cioè saper leggere i cambiamenti del panorama finanziario prima degli altri. Per farlo, oltre alla perfetta conoscenza, alla competenza maturata sul campo, occorrono doti intuitive non indifferenti. E solo pochi le possiedono.