Matteo Salvini: “bloccare l’immigrazione clandestina non è un diritto ma un dovere”

Sfida la magistratura Matteo Salvini invitando i magistrati ad arrestarlo. Dopo l’iscrizione sul registro degli indagati il web si infiamma. “C’è un popolo che è stufo di essere servo: bloccare l’immigrazione clandestina non è un diritto ma un dovere di un ministro; abbiamo fatto e speso anche troppo. Lo dico soprattutto al popolo della Rete: per fortuna che esiste, non possono imbavagliare nessuno” attacca il vice premier. Matteo Salvini è “vittima di un processo politico”. “Se un giudice vuole fare politica, non faccia il magistrato o il procuratore, ma si candidi con il Pd. È una vergogna essere indagati per difendere gli italiani, serve la riforma della giustizia. Faccio affidamento sulle migliaia di giudici per bene e ai magistrati che fanno il loro dovere: buttate fuori le correnti dalle aule e se qualcuno vuole fare politica per il Pd si candidi”. “Aspetto un procuratore che indaghi i trafficanti e chi favoreggia l’immigrazione clandestina. Gli ricordo che gli scafisti comprano armi e droga che poi viene spacciata magari fuori dalle scuole dei nostri figli”. “Indaghino, mi interroghino, mi arrestino. Io sono fiero di battermi per difendere i confini, tutelare la sicurezza degli italiani e proteggere il futuro dei nostri figli”. Nella serata di sabato alcune centinaia di manifestanti hanno protestato davanti alle forze dell’ordine schierate a protezione del molo dove era ormeggiata la Diciotti. I dimostranti hanno tentato di sfondare il cordone delle forze dell’ordine e si sono scontrati con gli agenti. Un poliziotto e tre manifestanti (due ragazzi e una ragazza) sono rimasti feriti nei tafferugli.