Assicurazione vita: come e quando si può scaricare dalle tasse

assicurazione e tasse

Ogni anno, nei patronati dedicati alla compilazione dei moduli di dichiarazione dei redditi, così come presso gli uffici del vostro commercialista, nella dichiarazione, e nel relativo pagamento delle imposte, più voci concorrono non solo alla determinazione delle somme da corrispondere all’ufficio imposte, ma, fortunatamente, molte di esse possono divenire attivi. Queste voci appartengono alla grande categoria degli sgravi fiscali e non di rado hanno la capacità di portare la bilancia tra attività e passività in favore del contribuente.

É un aspetto da non sottovalutare perché anche in ambito assicurativo sono diverse le voci con possibilità concrete di divenire sgravio fiscale e non aliquota d’imposta. Quali sono? L’argomento è molto complesso e solamente il commercialista, o colui che compila la dichiarazione dei redditi, può determinare quali voci immettere nel documento d’imposta. In ogni caso diversi contratti assicurativi concedono l’opportunità di divenire sgravio d’imposta in sede fiscale.

Sappiamo tutti che la stipula di un contratto assicurativo in alcuni casi è obbligo di legge, come nella più diffusa delle contingenze, la Responsabilità Civile auto o moto, indispensabile per tutelarsi dal punto di vista civile, non penale, in caso di incidente che ci vede non solo coinvolti, ma causa di danni civili sia ad altri automezzi che a persone. Oppure è obbligatoria: richiesta dalle banche, un esempio classico, l’assicurazione in caso di mutuo, almeno contro l’incendio e il furto e conseguente danneggiamento dell’immobile, è una garanzia richiesta dagli istituti di credito durante il periodo di ipoteca, ma sono tante altre le formule assicurative oggi disponibili.

In esse, dal punto di vista fiscale, la possibilità di ricevere rimborsi, anche percentualmente molto consistenti e interessanti, sono un aspetto da non sottovalutare. Non date per scontato questo aspetto della contribuzione perché sono percentualmente rilevanti le persone che non considerano lo sgravio fiscale come fonte di risparmio, a volte di attività, nei confronti dello Stato, una perdita di denaro che potrebbe essere invece un piccolo tesoretto annuo, tra l’altro rimborsato quasi sempre in occasione delle vacanze estive con accredito diretto sullo stipendio se lavoratori dipendenti. Tra i contratti assicurativi più diffusi troviamo non solo l’assicurazione casa o di Responsabilità Civile su strada: sono in grande diffusione le assicurazioni in ambito medico e sanitario, con grandi coperture spesso rivolte a tutto il nucleo famigliare, le classiche polizze vita collettive.

Altro modelli assicurativi oggi diffusissimi sono le assicurazioni di viaggio, le assicurazioni di danni ai terzi, anche specifiche per attività professionali, una copertura indispensabile per prevenire e gestire dal punto di vista legale ed economico situazioni in cui l’errore diviene fonte di danneggiamento.

All’interno di ogni polizza assicurativa ci sono conseguenti formulazioni contrattuali specifiche nelle quali non ci addentreremo in questo articolo che vuole essere solamente il pretesto per fare chiarezza sulle opportunità fiscali concesse proprio dai contratti assicurativi. Quindi non esiste una regola unica e sarà il commercialista, il consulente fiscale che avrete scelto in sede di compilazione dei modelli fiscali a determinare quali contratti considerare come fonte di sgravio e le percentuali previste dalle normative che regolano la materia in oggetto.

Ad esempio in ambito di assicurazione sulla vita (se contro gli infortuni, lo sgravio in sede di denuncia dei redditi prevede un’aliquota del 19% (e non è poco nel computo complessivo) su ciò che si è versato nei premi annui, considerando sempre l’anno solare contributivo precedente. Anche in questa casistica ci sono però dei considerando da non sottovalutare, dettagli di non poca importanza ben conosciuti dai commercialisti.

In questo caso l’aliquota del 19% è applicabile per contratti stipulati dopo il 2001: per quelli precedenti viene concessa una detraibilità sui premi versati sino ad un massimo di 530 euro se il contratto ha una durata superiore ai cinque anni. Quindi tutto ciò dimostra che, ancora una volta, la legislazione in materia è complessa e richiede una competenza specifica. Tutto ciò però è opportunità da cogliere fidandosi del proprio esperto in materia contributiva e fiscale. In ambito di fornitura dei documenti quindi, portate ogni fonte di uscita dell’anno in esame al commercialista il quale analizzerà le voci relative e le opportunità di sgravio in materia fiscale perché deriva di normative dettagliate e non intuitive ma con ampi margini di riscossione di cifre anche importanti.

Prima di stipulare una polizza vita, dunque, meglio informarsi facendosi fare un preventivo ad esempio su Assicurazionivita.net e se conveniente procedere alla stipula direttamente online scegliendo ovviamente compagnie che siano quanto più possibili conosciute.