Flat tax 2019: come funziona e chi ne trae beneficio

Riguarderà solo alcune partite Iva la flat tax 2019. La Lega di Matteo Salvini ha depositato la proposta di legge. Tuttavia il taglio reale sarà molto circoscritto. L’aliquota unica al 15% sarà applicata per le partite Iva e le piccole imprese fino a 100 mila euro di “ricavi o compensi” l’anno. Un’estensione del regime forfettario già esistente per professionisti e artigiani che si avvalevano di una contabilità semplificata fino a 50 mila euro La novità è rappresentata da un’aliquota al 5% per le start up e per le persone che abbiano meno di 35 o più di 55 anni. Costerà 3,5 miliardi. Secondo le stime della Lega, coinvolgerà “un numero di professionisti tra i 500.000 e i 550.000”. La proposta di legge, depositata alla Camera, ha come primo firmatario il capogruppo della Lega Riccardo Molinari, ma è diventata una proposta di maggioranza all’inizio di agosto, quando ha aggiunto la sua firma il capogruppo del M5s Francesco D’Uva. Chi vorrà usufruirne non dovrà avere sostenuto spese per più di 15 mila euro lordi (erano 5000) o avere beni strumentali dal costo superiore a 40 mila euro (erano 20 mila). Alle start up sarà applicata per quattro anni l’aliquota del 5%, che varrà anche per “persone fisiche al di sotto dei 35 o al di sopra dei 55 anni per cinque periodi d’imposta successivi”. La proposta, secondo Molinari, non solo “è il primo passo verso la flat tax, ma farà anche emergere il nero perché oltre a mettere più soldi in tasca, abbatte la burocrazia”. Il riferimento è alla norma per cui chi beneficerà del regime forfettario sarà esentato dallo spesometro e dalla fatturazione elettronica, non si vedrà applicata Iva (“nessuna dichiarazione o adempimento o versamento Iva”) e non sarà assoggettato a studi di settore o indici sintetici di affidabilità. La misura costerà 3,5 miliardi dal 2019. La copertura, nella proposta di legge parlamentare, è assicurata dalla “riduzione dello 1% di tutte le dotazioni finanziarie di parte corrente del bilancio dello Stato, fatta eccezione per le spese per oneri inderogabili, ad eccezione delle spese relative alle missioni: diritti sociali, politiche sociali e famiglia; politiche per il lavoro, Tutela della salute, difesa e sicurezza”. L’idea è inserire la “mini flat tax” nella manovra. Si tratta di 3,5 miliardi da trovare tra le maglie strette del bilancio su cui vigila il ministro Giovanni Tria. La mini flat tax viene avviata anche su un binario parlamentare. A settembre, garantisce la Lega, il testo sarà incardinato in commissione Bilancio.