Salvini ha spaccato il centrodestra: ora è difficile tornare indietro

A quale prezzo la Lega andrà al Governo? Matteo Salvini era stato incoronato leader di una coalizione che ha raccolto il 37% dei voti. Oggi si trova solo capo di un partito del 17%, socio di minoranza di un partito che ha il doppio dei suoi voti (32%). L’uscita di ieri di Silvio Berlusconi lo ha di fatto isolato. Il segretario leghista rischia di essere il nuovo Gianfranco Fini o Angelino Alfano, coloro che sono stati puniti sul piano elettorale come “traditori” dell’alleanza. A questo punto per Salvini è piuttosto difficile tornare indietro. Ha annunciato che lunedì “si chiude”. Ha ceduto praticamente su tutto. Si è grillizzato. A Palazzo Chigi manderà Luigi Di Maio. E’ di fatto diventato un 5S. “Lunedì sicuramente andremo dal presidente Mattarella per rispetto, perché comunque si chiuda abbiamo fatto tutto il possibile” ripete Salvini non più convinto dell’operazione kamikaze. Se il Governo gialloverde dovesse andare in porto, è certo che i grillini concederanno poco o nulla ai leghisti. Le promesse fatte dai leghisti svaniranno e nel frattempo Forza Italia crescerà anche grazie al ritorno di Silvio Berlusconi come candidato premier. La geografia politica sta cambiando. Le forze populiste non hanno fatto i conti con il voto popolare. Gli italiani danno fiducia, poi se delusi cambiano. E’ successo anche con Matteo Renzi. Il libro delle favole pentastellate, evidenzia Silvio Berlusconi, rischia di essere un boomerang e presto ci saranno nuove elezioni. Oggi la Lega prova ad accontentarsi. Nell’ipotetico Governo al ministero degli Interni dovrebbe andare Matteo Salvini per gestire l’immigrazione. Il vice Giancarlo Giorgetti dovrebbe essere sottosegretario a Palazzo Chigi, Nicola Molteni all’Agricoltura, Giulia Bongiorno ai Rapporti con il Parlamento, il capogruppo al Senato Gianmarco Centinaio a Turismo-Affari regionali, Simona Bordonali al ministero di Famiglia e disabilità. Chissà se domani ci sarà di nuovo posto nel centrodestra. Tutti conoscono le storie di Fini ed Alfano. Di loro i radar della politica non hanno più traccia. Forse Salvini fa ancora in tempo, come ripete il presidente di Forza Italia, a “tornare a casa”.