Eredità: tassa di successione, quanto mi costa? Posso evitarla?

Scopri come evitare di regalare soldi allo Stato. Puoi infatti evitare che il tuo patrimonio e quello dei tuoi eredi vada in fumo. Leggi il nostro articolo, e scoprirai come fare per pagare meno tasse sull’eredità. La Tassa di Successione è un’imposta che le persone che ricevono in eredità un patrimonio, lasciato dal defunto, devono pagare allo Stato sulla base della dichiarazione di successione presentata all’Agenzia delle Entrate. Fino ad ora le aliquote adottate dall’Italia sono state abbastanza contenute, grazie anche alle franchigie che esonerano gli eredi dal pagamento dell’imposta. Abolita nel 2001 e reintrodotta dal 3 ottobre del 2006, è attualmente in vigore ed ha l’obiettivo di colpire i trasferimenti di proprietà dei beni o dei diritti reali lasciati dal defunto. Per ora nessun aumento, anche se era già stato preventivato dal governo nella Legge di Stabilità 2015 che, aveva ipotizzato un innalzamento delle aliquote dal 4 al 5% per i parenti in linea retta, dal 6 all’8% per gli altri congiunti e al 10% per gli ereditari stranieri e un abbassamento della franchigia dall’attuale milione per coniuge e figli ad un valore compreso tra 200 e 300 mila euro, e per i fratelli e sorelle da 100 mila a 30 mila euro.Per fortuna, tali aumenti non sono diventati definitivi, neanche con la nuova Legge di Stabilità. Ma che cos’è esattamente che possiamo fare per evitare di pagare balzelli allo stato in presenza di una eredità? E c’è un modo di evitare o limitare i pericoli che le prossime riforme in tema successioni introdurranno?  Per capire meglio come evitare la tassa di successione abbiamo posto la domanda al dott. Walter Moladori, Financial Advisor, un professionista che aiuta a dar valore al patrimonio delle famiglie italiane. “Va detto che l’imposta colpisce il patrimonio ereditato, inteso come differenza tra l’attivo e il passivo (eventuali debiti lasciati dal defunto)” Per cui quali beni sono tassati?  “Sono tassabili: Beni immobili di qualsiasi genere fabbricati (case, negozi, immobili strumentali) terreni agricoli o edificabili; Beni mobili: comprese barche, gioielli, opere d’arte, conti correnti bancari e postali, denaro, investimenti come ad esempio azioni, obbligazioni, fondi fiduciari, vita ecc, Ad essere tassate sono anche le aziende e partecipazioni di società di ogni genere, fatta eccezione, per i casi di esenzione previsti dalla legge che esonerano dalla tassazione di successione gli eredi.” Come funzionano le tasse di successione in Italia e in Europa? “In Italia è previsto il pagamento di imposte sulla successione in forza della legge relativa all’imposta sulle successioni e sulle donazioni, nonché in forza dell’imposta catastale e ipotecaria, in caso siano presenti immobili. Vi sono soggetti esclusi, come le Onlus, e anche dei beni che vengono esclusi, come i Titoli di Stato, le aziende familiari, le prestazioni assicurative ecc.”. E in Germania? “Le tasse di successione si applicano in modo molto uniforme e il loro importo dipende dal valore del patrimonio ereditato nonché dal grado di parentela degli eredi. I coniugi e i partner registrati hanno una franchigia di 500.000 €, i figli di 400.000 € e i nipoti di 200.000 €. Altre persone possono sperare solo in uno sgravio di 20.000 €. Le aliquote d’imposta variano fra il 7 % e il 50%, a seconda del patrimonio totale e del grado di parentela”.  Veniamo ora alla Francia. “In Francia il pagamento dell’imposta di successione è disciplinato dalla legge relativa all’imposta sulle successioni e sulle donazioni, che esonera il coniuge erede dall’imposta stessa sul trasferimento di proprietà. Sono anche presenti sgravi fiscali per ciascun erede a seconda del grado di parentela. Le aliquote d’imposta variano dal 5% al 60%.” E ora veniamo al dunque: come fare per proteggere il nostro patrimonio e la nostra famiglia?  “Con il Private Insurance è possibile accedere ad un insieme di soluzioni assicurative vita e danni, rappresentate da un’offerta di prodotti assicurativi altamente personalizzabili, comprendenti polizze di diritto estero, tipicamente ad elevato contenuto finanziario, utilizzate come strumento di gestione patrimoniale e di pianificazione finanziaria e successoria”.  “La polizza di private insurance, dal punto di vista contrattuale e fiscale, è un contratto a vita intera di tipo “unit linked“, diverso da quelli proposti dalle banche. Non è prevista una scadenza fissa e il contratto resta attivo fino a un riscatto oppure al termine della vita assicurata. Quando ciò avviene si hanno un’estinzione e la liquidazione ai beneficiari, modificabili durante la durata del contratto”.  Ci sono dunque tre aspetti significativi:

  • Nella polizza di Private Insurance vengono travasati asset finanziari o liquidità, che vengono affidati a un gestore di fiducia;
  • Al termine della vita della polizza la liquidazione ai beneficiari non comporta alcun onere finanziario, né di successione né sulle rendite finanziarie;
  • È possibile riscattare in modo parziale o totale la polizza, con conseguente tassazione degli utili maturati”.

Dunque le polizze vita si prestano ad una pianificazione finanziaria e consentono quindi un’ottimizzazione dell’imposizione fiscale, tanto ai piccoli, quanto ai grandi investitori, siano questi persone fisiche o aziende?  “Esattamente: la polizza dà la possibilità di pianificare a quali eredi lasciare il tuo patrimonio. Tutto ciò che è inserito in polizza è impignorabile ed insequestrabile (le polizze vita risultano impignorabili ed insequestrabili).  In questo modo fai  crescere i tuoi risparmi, investi e proteggi la tua famiglia. Proteggere chi ami è istintivo, e la legge te lo consente”. Ringraziamo il dott. Walter Moladori. Oltre a visitare  il sito web  waltermoladori.allianzbankfa.it  per qualsiasi domanda o dubbio i lettori potranno porre domande direttamente al Consulente Finanziario telefonando al 030/9142749 oppure via email a [email protected]