C’è la svolta: l’assassino è un familiare di Alessandro Neri?

Gli inquirenti avrebbero stretto il cerchio alla pista familiare. Le indagini sull’omicidio di Alessandro Neri  sono ad una svolta. Il ragazzo di Spoltore è stato ucciso a colpi di arma da fuoco e trovato morto giovedì scorso in un canale alla periferia Sud di Pescara, località Fosso Vallelunga.

I Carabinieri mercoledì pomeriggio hanno sequestrato un’Audi Q5 nella villa del nonno del giovane, Gaetano Lamaletto, e una Mercedes nell’azienda di famiglia ad Orsogna. Le auto  sono usate dal nonno e dal cugino. I militari sono poi entrati anche nella villa procedendo con delle perquisizioni alla ricerca di qualcosa che poi hanno portato via.

La stessa villa del nonno è frequentata anche dal nipote Gaetano, attualmente all’estero, che un paio d’anni fa ha preso in mano l’azienda vitivinicola di famiglia, il Feuduccio. Due anni addietro la mamma di Alessandro Neri, Laura Lamaletto, e la sua famiglia uscirono dalla gestione e dalla società.

Gaetano è rimasto il principale gestore della azienda vitivinicola ma i rapporti si sarebbero raffreddati con la famiglia di Alessandro da molto tempo. I Carabinieri in questi giorni hanno ascoltato moltissime persone e molte le stanno ancora sentendo ed hanno espresso il desiderio di ascoltare anche il cugino di Alessandro, Gaetano, al momento non in Abruzzo ma partito alla volta dell’America tra il 3 e il 4 marzo scorso, un giorno prima della scomparsa di Neri.

Alcuni amici avevano riferito ai militari di un litigio tra Alessandro e il cugino Gaetano ma non sono stati trovati al momento riscontri utili. La famiglia ha anche fatto sapere che non vi sono stati screzi o dissidi interni alle famiglie. Al momento non ci sono iscritti nel registro degli indagati.

Intanto il Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme Gialle è al lavoro per ricostruire la storia patrimoniale della famiglia. Gli accertamenti vanno avanti finalizzati anche a valutare i movimenti economici del ragazzo, per capire se possano emergere elementi utili alle indagini. Si cerca di avere informazioni utili anche dal patrimonio e dalle attività economiche storiche anche per poter escludere altre ipotesi al vaglio.

I militari del Ris di Roma hanno analizzato l’automobile del giovane, una Fiat 500 di colore rosso trovata parcheggiata mercoledì scorso nel centro di Pescara. Gli esperti del Ris hanno lavorato per cercare impronte, tracce biologiche ed ogni elemento utile. Il materiale repertato è ora al vaglio degli investigatori, per capire se possa fornire un contributo alle indagini. L’obiettivo è quello di ricostruire quanto accaduto tra il momento in cui il giovane è uscito di casa, lunedì scorso, e quello del ritrovamento dell’automobile.

Alcune incongruenze potrebbero lasciare intendere che a parcheggiare l’auto in via Mazzini a Pescara sia stato l’assassino dopo il delitto. Si ipotizza che Alessandro avesse avuto un appuntamento proprio in via Mazzini con il suo o i suoi assassini. Giunto all’appuntamento Alessandro avrebbe fatto salire l’uomo in auto. L’assassino avrebbe ripulito la 500 della sua vittima e sarebbe tornato a riprendere tempo dopo la sua auto parcheggiata in zona via Mazzini. Potrebbe darsi invece che l’assassino o gli assassini abbiano lasciato la 500 proprio lì dove avevano lasciato la loro auto scambiandola con quella di Alessandro. Si spiega così come abbia fatto l’assassino a trovare parcheggio in pieno centro e perchè abbia lasciato l’auto proprio lì.