Milano. Lavori di pubblica utilità: convenzione tra Comune e Tribunale

Il Comune di Milano e il Tribunale ordinario di Milano hanno sottoscritto la convenzione per lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità, all’interno delle strutture comunali, come pena alternativa per chi ha ricevuto una condanna per guida in stato d’ebbrezza e per coloro che hanno commesso reati con pena inferiore ai quattro anni e possono quindi accedere all’istituto della Messa alla prova.

Con questo documento, sottoscritto per la prima volta nel 2013, rinnovato nel 2015 e oggi ulteriormente aggiornato, il Comune mette a disposizione 141 postazioni per accogliere persone che devono effettuare lavori di pubblica utilità o Messa alla prova, secondo quanto previsto dall’articolo 54 del Decreto legislativo 274/2000 e dalla Legge 67/2014 che introduce l’istituto della Messa alla prova del condannato. Il numero di postazioni messe a disposizione dall’Amministrazione è più che quintuplicato rispetto al 2013, quando erano solo 24. Grazie a una sempre maggiore opera di sensibilizzazione, è aumentato negli anni anche il numero dei settori dell’Amministrazione comunale che mettono a disposizione delle postazioni per questo tipo di misure.

I richiedenti potranno quindi essere impiegati, ad esempio, presso le RSA (Residenze Sanitarie Assistite), i centri diurni per disabili (CDD) a gestione diretta del Comune, le biblioteche, i cimiteri, l’Arena civica, i municipi, ma anche presso il museo Botanico o per l’attuazione del piano Anticaldo. Secondo quanto previsto dalla legge, le persone svolgeranno un’attività in favore della collettività senza ricevere alcun tipo di retribuzione, fatta eccezione per l’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali che è obbligatoria e a carico dell’ente ospitante.

La Convenzione avrà una durata di due anni, con la possibilità di un tacito rinnovo per i successivi due. Le richieste di inserimento all’interno dei servizi del Comune dovranno essere presentate all’apposito Servizio del Comune di Milano presso il Presidio Direttissime del tribunale (ingresso via S. Barnaba) o scrivendo all’indirizzo [email protected].