La proiezione elaborata dal professor Lorenzo Pregliasco, direttore e cofondatore di YouTrend e della startup di ricerche Quorum, sviluppata insieme a Reti, rileva come il centrodestra è in netto vantaggio sulle altre forze politiche. Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia si giocano la partita in 91 collegi. “Se non consideriamo il Trentino e la Val d’Aosta, sono soltanto 8 su 91 quelli in cui non è davanti il centrodestra – specifica Pregliasco – . Ma con un vantaggio tra lo 0% e il 5%, quindi la partita è tutta aperta. Tutto può fare la differenza in situazioni così ravvicinate visto che manca ancora un mese”.
“Lo spettro dello stallo questa volta è ancora più forte. Nel 2013 ci fu sostanzialmente un pareggio e non c’era una maggioranza chiara al Senato, però, mettendo insieme centrodestra e centrosinistra con Letta, quella maggioranza venne trovata. Oggi non c’è molta panchina, non ci sono soggetti su cui puntare, non ci sono i montiani tanto per intendersi. L’unica cosa è considerare qualche transfugo da Lega o da Leu. Per cui lo scenario spagnolo è tutt’altro che da scartare. Il secondo scenario più probabile, invece, è che la maggioranza ce l’abbia il centrodestra. Come coalizione, ad oggi, è la più forte”. Si sbilancia il sondaggista propendendo indirettamente per il voto utile al centrodestra, l’unica compagine che può assicurare stabilità all’Italia.
Il quadro generale è di una difficoltà nel trovare una maggioranza nell’ipotesi larghe intese. Nella parte maggioritaria del Rosatellum c’è una quota di collegi in bilico sui quali al momento è in vantaggio il centrodestra, che arriva a 290 seggi alla Camera, una trentina di seggi dalla maggioranza assoluta. Il centrosinistra è fermo a quota 150. La coalizione in testa vincerebbe il 60% dei collegi uninominali. Ad oggi quella maggioranza non c’è, nemmeno se il Pd si alleasse con Forza Italia e con Noi con l’Italia. L’unico scenario dove ci sarebbe questa maggioranza sarebbe una maggioranza innaturale Pd, Forza Italia, Noi con l’Italia e Leu.
“Le Marche sono tutte in bilico, così come nel Sud Italia. In Calabria ci sono 5 collegi in bilico su 8. Nel Sud la partita è molto aperta e soprattutto tra centrodestra e M5s, con il Pd come spettatore. A livello nazionale il M5s è al 27% da circa un anno, con poche oscillazioni. Ma quello che conta nel Rosatellum è come si ridistribuisce sul territorio: i 5 stelle sono competitivi soprattutto al Centro-sud, dalle Marche alla Sicilia con in mezzo l’Abruzzo e buona parte del Lazio. La Sardegna è quasi tutta a 5 stelle in termini di collegi uninominali. Il centrodestra va forte al Nord per effetto della Lega. Se prendiamo il Nord, escludendo l’Emilia-Romagna, avremmo al momento solo 8 collegi che non vanno al centrodestra su tutto il Nord Italia. Insomma, di quasi un centinaio di collegi uninominali alla Camera, al Nord soltanto 8 ci risultano non al centrodestra” analizza l’esperto.
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