A Firenze arriva la ristrutturazione limitata

La rigenerazione del patrimonio edilizio di pregio storico-architettonico del Comune di Firenze potrà essere realizzata attraverso la ristrutturazione con limitazioni. Lo prevede la delibera che ha avuto l’approvazione della giunta Nardella, su proposta dell’assessore all’Urbanistica Giovanni Bettarini, che dà avvio alla variante e la sottopone a verifica di assoggettabilità a valutazione ambientale strategica (Vas).

“Abbiamo trovato una soluzione a una situazione estremamente complessa emersa negli ultimi mesi – ha detto l’assessore Bettarini – dovuta alla complessità del quadro normativo in materia edilizia, recentemente modificato e agli orientamenti giurisprudenziali prevalenti. Dopo molte riflessioni, abbiamo individuato la ristrutturazione edilizia, seppur con alcuni limiti, come modalità per coniugare la tutela del nostro patrimonio edilizio con la missione del regolamento urbanistico: quella di rigenerare il patrimonio edilizio esistente senza impegnare nuovo suolo inedificato”.

“Abbiamo quindi deciso – ha proseguito Bettarini – di non rivedere la classificazione del patrimonio edilizio, che è comunque un patrimonio di valore a vari livelli, e di ‘spostare’ il tipo di intervento massimo ammissibile alla ristrutturazione edilizia, in una declinazione però limitata. L’obiettivo delle limitazioni introdotte è quello di mantenere gli elementi identitari del nostro patrimonio, che altrimenti andrebbero persi applicando la ristrutturazione edilizia piena. Ma vogliamo anche dare ai professionisti uno strumento con tempi certi. L’esigenza di rifunzionalizzare il patrimonio esistente – ha concluso Bettarini – non è solo un’esigenza urbanistica ma anche un’esigenza sociale legata alla necessità di riqualificare i ‘buchi neri’ della città e di evitare i fenomeni di degrado fisico e sociale spesso legati all’abbandono degli edifici”.

Firenze Palazzo Vecchio