Prato omaggia Goffredo Lohengrin Landini il sindaco per eccellenza

“Solo una piazza come questa, unione e crocevia delle diverse anime di Prato, poteva essere intitolata al sindaco per eccellenza, Goffredo Lohengrin Landini“. Emozionato il sindaco Matteo Biffoni ha spiegato la scelta di intitolare la nuova piazza incastonata tra le mura e la biblioteca Lazzerini all’ex sindaco di Prato Goffredo Lohengrin Landini, in carica tra il 1975 al 1985. Una cerimonia molto partecipata, alla presenza della vedova Landini, dei figli e dei familiari, che si è aperta con l’arrivo del Gonfalone e il suono delle chiarine per sottolineare la solennità del momento. “Per chi come me fa il sindaco è un onore emozionante intitolare questa nuova piazza al sindaco Landini, punto di riferimento per la storia della nostra città – ha sottolineato Biffoni -. Un uomo che con coraggio si è posto la responsabilità di accompagnare la nostra comunità in un cambiamento importante, rinuciando anche al Parlamento per amore della sua città. E’ il sindaco che ha portato Prato a scelte importanti, il Macrolotto, la Prato Estate, il Metastasio di Ronconi, solo per citare alcuni esempi. Un sindaco che in 10 anni ha scritto pagine importanti per Prato, un sindaco autorevole al quale è stata affidata per la prima volta la presidenza dell’Anci regionale Toscana e che poi è stato anche vicepresidente dell’Anci nazionale. Da consigliere regionale ha continuato a lavorare sempre per il bene della sua città”.

Per Biffoni l’intitolazione della piazza a Landini è un segno di gratitudine della città al suo sindaco, ma anche un’occasione per dare un esempio importante ai giovani: “Questa piazza sarà un luogo perfetto per leggere un libro, per pensare. Per i tanti giovani che frequentano la biblioteca sarà l’occasione per incuriosirsi alla figura di Goffredo Lohengrin Landini e, scoprendone la sua storia, per apprezzare la storia bella della politica, di chi si è messo a disposizione della propria comunità e, senza mai anteporre il proprio interesse personale, ha lavorato per migliorare la propria città”. “Ci vogliono carattere, forza e profondità culturale per capire a fondo le dinamiche di una comunità – ha concluso Biffoni – Tutte caratteristiche che Landini aveva. Oggi è una grande giornata per la città di Prato”.

Con grande commozione la signora Landini ha voluto ringraziare la città per questo gesto, apprezzando anche il significato alla base del progetto della piazza. Le linee guida del progetto sono state spiegate dall’assessore all’Ambiente Filippo Alessi: “Questa piazza è piccola ma significativa, probabilmente più di tante altre rappresenta Prato: uno spazio urbano racchiuso tra le mura medievali, il centro culturale della Biblioteca Lazzerini e del Museo del Tessuto, caratterizzata dal verde e da una pavimentazione di tipo industriale. Qui si riassumono tutte le sfaccettature della nostra città”. Cinque mesi di lavoro e 100mila euro di investimento per realizzare un luogo destinato ad essere vissuto a pieno dai cittadini: “Un luogo godibile, dove si può stare seduti a leggere un libro, a pensare, un angolo anche romantico. Quattro pergolati dove a primavera fiorirà il gelsomino, un portale in corten, una pavimentazione industriale. Un luogo dove le persone possono per un momento dimenticare i loro pensieri e rilassarsi”.

L’assessore ha tenuto a ringraziare tutte le maestranze, le stesse che hanno realizzato piazza San Niccolò: la ditta Cafissi, che ha eseguito i lavori, la ditta Citelum e Tuttoluci, hanno realizzato il nuovo impianto di illuminazione, e per il Comune di Prato gli architettiAlessandro Malvizzo e Antonietta Perretta e il funzionario Luca Sbaragli per l’illuminazione. Il sindaco Landini. Sindaco lungimirante e uomo di grande temperamento, Goffredo Lohengrin Landini nasce a Prato il 15 giugno 1927 e proprio alla città ha dedicato gran parte della sua vita. La sua carriera politica inizia nel 1951 con l’elezione a Consigliere comunale. Nel 1964 fu delegato dall’allora Sindaco alle funzioni vicarie e nel luglio del 1975 divenne infine Sindaco, eletto con il massimo delle preferenze all’interno del partito di cui fu anche Segretario, il PCI (Partito Comunista Italiano). Subito dopo la nomina gli fu proposto di organizzare la Sezione Regionale dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) della Toscana per rappresentare e tutelare gli interessi dei Comuni toscani in quello che era un periodo particolarmente difficile per le istituzioni comunali di tutto il Paese, colpite da una grave crisi finanziaria. In seguito, visti i suoi successi alla guida del movimento regionale, diventò Vice Presidente Nazionale dell’ANCI. Goffredo Landini ha portato un contributo inestimabile all’associazione regionale, promuovendo l’importanza dell’autonomia delle amministrazioni locali. L’associazione sosteneva i Comuni toscani negli impegni da affrontare e li aiutava ad individuare gli interventi e i percorsi più idonei per ottenere i mezzi per operare al meglio.

Tanta era la devozione per la sua città, che nel 1979 rifiutò la candidatura a deputato per continuare a concentrarsi su Prato. Landini era infatti legato da un amore profondo e da un sentimento forte di appartenza alla sua gente che era orgoglioso di rappresentare e verso la quale sentiva sempre il dovere di dare il massimo e fare del suo meglio per ricambiare quanti avevano avuto fiducia in lui eleggendolo. Creare una città moderna e all’avanguardia rispetto ai tempi era uno dei suoi obiettivi, e in quegli anni cruciali per lo sviluppo della città riuscì a dare vita a molti progetti in diversi ambiti: vennero creati i macrolotti industriali, si progettò l’interporto e si tenne la prima edizione di Prato Expo, mentre sul piano culturale nacquero la Pratoestate e il laboratorio teatrale di Luca Ronconi. Lascia la carica di Sindaco nel 1985, dopo 10 anni e due legislature. Terminato il mandato viene eletto Consigliere regionale, impegno che porterà avanti per 5 anni prima di ritirarsi dalla politica. Si spegne a 75 anni il 21 dicembre 2002, dopo una vita di impegno per Prato. La salma di Lohengrin Landini fu esposta nella sala del Consiglio comunale e venne visitata da tantissime persone che gli vollero testimoniare il loro affetto e la loro riconoscenza per quello che aveva fatto per la città.

Goffredo Lohengrin Landini