Firenze. Penalizzazione per gli esercenti che adottano macchinette slot

Il Consiglio Comunale di Firenze ha approvato all’unanimità il nuovo regolamento in merito alla lotta contro il gioco d’azzardo. Tra le misure più significative: lo stop all’apertura di sale slot e all’adozione di nuove macchinette nel raggio di 500 metri da scuole, impianti sportivi, discoteche, parchi, sportelli bancomat e altri luoghi sensibili; la penalizzazione nell’assegnazione di contributi e nel riconoscimento di canoni agevolati agli esercenti che ospitano le macchinette; la mancata copertura del wi-fi comunale per i siti che praticano gioco on line.

Gli esercizi slot-free potranno esporre l’apposito logo della Regione Toscana, oltre a un logo aggiuntivo a disposizione di quelli che banneranno i siti di gioco on line anche dalla propria rete wi-fi. Per quanto riguarda i limiti agli orari di apertura, il regolamento fa riferimento ad apposite ordinanze del sindaco e a fasce orarie di interruzione quotidiana del gioco fino a sei ore complessive, ai sensi dell’intesa Stato-Regioni-Enti locali del settembre scorso.

Il Consiglio ha apportato alcune modifiche alla bozza presentata dalla giunta. Tra queste si segnalano: 1) la riduzione da 24 a 18 mesi del periodo previsto per l’adeguamento degli esercizi alla nuova normativa; 2) l’immediata efficacia della misura che nega il patrocinio a iniziative o eventi organizzati da soggetti che abbiano installato ‘macchinette’ nei propri locali. Le linee guida di questo intervento normativo poggiano su uno studio dell’Università di Firenze (Dipartimento di Scienze della Salute), a cui l’amministrazione comunale si è rivolta dopo che il Tar aveva contestato la carenza di presupposti scientifici a sostegno del precedente regolamento. La ricerca condotta dall’Università contiene dati molto preoccupanti sulla situazione nel territorio fiorentino: un numero di punti gioco oltre cinque volte superiore alla media regionale; un incremento di oltre il doppio del consumo di gioco d’azzardo nell’ultimo biennio, rispetto alla media nazionale; una spesa pro-capite per il consumo di gioco che supera del 6% la media pro-capite nazionale. A questi dati corrisponde negli ultimi 16 anni un aumento del 76% delle richieste di sostegno per disturbo da gioco d’azzardo presso i centri di prevenzione territoriale della Asl.

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