Roma. Politiche di intervento per i minorenni stranieri non accompagnati

Analizzare il fenomeno dell’allontanamento e della scomparsa dei minorenni stranieri non accompagnati per prevenire lo sfruttamento e il loro impiego in attività illecite, puntando su un lavoro di monitoraggio permanente. E’ l’obiettivo condiviso da tutti i livelli istituzionali nel corso del convegno “Politiche di intervento per i minorenni stranieri non accompagnati a Roma Capitale: prevenire l’allontanamento dai centri di accoglienza”, che si è tenuto presso la Sala Pietro da Cortona dei Musei Capitolini.

Il tema richiede necessariamente una rete sinergica, per rendere patrimonio comune dati ed esperienze. In quest’ottica il convegno ha registrato il contributo di: Vittorio Piscitelli, Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse; Laura Baldassarre, Assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale; Jacopo Marzetti, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Lazio; Alida Montaldi, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Roma; Amalia Settineri, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Roma; Enza Caporale, Vicario-Coordinatore presso la Prefettura di Roma; Vincenzo Guidetti, Professore di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile presso La Sapienza; Carmine Cerrone, Osservatorio sui minorenni stranieri; Pino Schirripa, Professore di Antropologia Sociale. Dal 1974 a oggi a Roma e Provincia risultano scomparse 6.909 persone (87% del totale regionale) di cui 6.097 stranieri e 812 italiani. Tra loro, 3.333 minorenni, di cui 3.128 stranieri. Nel corso del 2016 Roma Capitale ha accolto 2.625 minori stranieri non accompagnati, mentre nel corso del primo semestre 2017 ne sono stati accolti 1.864.

“Il lavoro di squadra è essenziale per costruire politiche efficaci in materia di minori stranieri non accompagnati. Grazie alle sinergie sviluppate, abbiamo prodotto un piano di ricerca in continuo aggiornamento. Il Protocollo di oggi, che vede chiamati a raccolta tutti i soggetti coinvolti, ognuno nel proprio perimetro di competenza, fornisce strumenti formidabili per migliorare il sistema di ricerca e di conoscenza del fenomeno. Favorire la circolarità di esperienze, come quella di Roma, costituisce un valore aggiunto per tutta la collettività nazionale. A Roma è nato un laboratorio virtuoso che auspico venga replicato anche nel resto d’Italia”, spiega Piscitelli.

“Costruire una forte rete tra le istituzioni è imprescindibile. In seguito alla Legge Zampa sui minorenni (n.47 del 2017), stiamo lavorando per riformare complessivamente il sistema di accoglienza: la qualità dell’intervento è il principale deterrente all’allontanamento dei minorenni. I miglioramenti si ottengono tramite un lavoro sinergico tra tutti i soggetti coinvolti. Stiamo provando a ripercorrere tutto il percorso che loro compiono, per individuare gli aspetti da migliorare. Il Forum per l’accoglienza e l’inclusione, che abbiamo recentemente istituito, prevede un gruppo di lavoro specifico per i minori non accompagnati. Il Piano Sociale Cittadino, che stiamo scrivendo dopo 13 anni di assenza, introduce nuovi servizi per i minorenni in difficoltà, italiani e stranieri, per rafforzare la nostra capacità di prenderli in carico e garantire i loro diritti”, sottolinea Baldassarre.

“Con un capillare dialogo tra istituzioni, stiamo garantendo un’attenta supervisione dei centri d’accoglienza con l’obiettivo di tutelare realmente i minorenni. In particolare occorre migliorare le procedure di identificazione, che sono il punto di partenza per assicurare efficaci meccanismi di inclusione. All’interno del sistema è decisivo il ruolo dei tutori volontari: nel Lazio abbiamo già registrato 600 adesioni ai corsi di formazione, in prevalenza provenienti da Roma. Siamo la prima regione d’Italia. Formazione e aggiornamento continuo sono i due elementi su cui investire per un importante salto di qualità”, evidenzia Marzetti.

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