Milan. La Uefa non crede alla potenzialità del mercato cinese di Li Yonghong

La credibilità del Milan cinese è stata messa in dubbio non solo dai risultati deludenti in Serie A, ma anche da Nyon. E’ pesante la bocciatura del voluntary agreement presentato dal Milan. La proposta di Li Yonghong per rientrare nei parametri Uefa non ha convinto la commissione del fair play. Nella remota ipotesi che la squadra di Gattuso si qualificasse in Champions o Europa League, ci sarebbero sanzioni con cui fare i conti.

Si complica il lavoro di Fassone che da Nyon torna con un atto di sfiducia nella potenzialità del mercato cinese su cui Li Yonghong ha fondato tutto. Il Milan verrà sottoposto a sanzioni in caso di qualificazione alle coppe europee. Pene e limitazioni che saranno decise in primavera. Il pericolo maggiore è l’esclusione. A fine campionato potrebbe essere necessario fare cessioni eccellenti minando ancora di più un progetto fragile.

Le casse del Milan non sorridono nonostante gli aumenti di capitale. Sono preoccupanti alla luce dei parametri Uefa. Il patteggiamento (settlement agreement) che negli ultimi anni è stato ottenuto da Roma e Inter potrebbe essere un’ipotesi da escludere.

“La decisione sul voluntary agreement per il bilancio del Milan non è stata ancora presa” e dunque “le indiscrezioni apparse sui media in merito ad un potenziale rifiuto sono infondate”. Lo precisa l’Uefa in una nota all’Ansa. “La commissione per il controllo finanziario dei club si riunirà venerdì per discutere la richiesta e la decisione è attesa per la settimana prossima”, sottolinea da Nyon l’ufficio stampa Uefa. “La commissione per il controllo finanziario dei club – conclude l’Uefa – è un organo indipendente e ad oggi non ha ancora preso una posizione definitiva sul dossier presentato dalla società”.

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