L’ingresso dei bitcoin nel gioco d’azzardo: pro e contro

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Il gioco d’azzardo non è certo nuovo all’introduzione di novità, soprattutto in campo digitale. L’online costituisce un terreno fertile per il settore delle scommesse, che sta investendo per migliorare la propria offerta su siti internet e applicazioni. Una nuova rivoluzione potrebbe arrivare nel sistema di pagamento, che ha iniziato ad accogliere una valuta che sta spopolando sul web: i bitcoin.

La criptovaluta creata nel 2009 sta vivendo il momento di maggiore successo dalla sua creazione. Come riporta in un articolo HDBlog, il suo valore ha raggiunto nei giorni scorso il massimo storico, più di 9000 dollari. Una cifra mostruosa, considerando che a metà ottobre il suo cambio con la moneta americana era di 5000. Il trend positivo entusiasma chi la considera un mezzo efficace di pagamento, mentre fa storcere il naso a chi è ancora diffidente nei suoi confronti.

Di un dato di fatto bisogna prendere consapevolezza: i siti di gambling stanno pensando se introdurla come metodo di pagamento, come evidenzia un’indagine condotta da Gaming Report. Il protocollo proof-of-work su cui è basato presenta vantaggi indiscutibili, ma anche diversi punti interrogativi. Proviamo ad analizzarli.

Prima di tutto è necessario sottolineare che i bitcoin sono limitati. Non esiste tuttora una banca centrale che li produce, e si stima che la produzione non potrà superare i 21 milioni. Questa sua vocazione anarchica è contemporaneamente motivo di successo e preoccupazione della moneta. Tutte le transazioni finora si svolgono in forma anonima, con tutti i vantaggi e i rischi che questo comporta. Naturalmente se gli operatori dell’azzardo dovessero decidere di introdurre la valuta tra le sue possibilità, questo limite dovrebbe essere quanto meno limato. Va detto che gli ordini possono essere monitorati e tenuti sotto controllo da chi li effettua. Almeno teoricamente non è però impossibile riuscire ad hackerare il sistema, e entrare in possesso di informazioni che spettano ad altri.

Un altro aspetto legato in modo indissolubile alla natura dei bitcoin è la volatilità del loro valore. Non essendo legata a governi o enti, la criptovaluta cambia con estrema facilità il suo tasso di cambio. Per un sito di scommesse, ma anche per gli utenti, è un fattore di imprevedibilità che certo rende difficile ritenere la moneta affidabile. Questa sua caratteristiche ha però un duplice vantaggio: essere slegata dai governi implica l’impossibilità di perdere valore nel caso di una crisi improvvisa, e anzi probabilmente trarrebbe vantaggio da un crollo del dollaro. Inoltre, la criptovaluta è esente da tassazioni, che in diversi Paesi superano il 50% nelle vincite cospicue sul gioco d’azzardo.

Un limite all’utilizzo dei bitcoin per i siti di gambling può arrivare dalle legislazioni locali. Il Marocco ha dichiarato illegali le transazioni con la criptovaluta, ritenuta pericolosa per lo Stato in quanto difficilmente tracciabile. Un altro svantaggio è costituito dalla velocità della transazione, che non è immediata come con le carte di credito. La presenza finora limitata (ma in costante aumento) di istituzioni finanziarie che accettano questa moneta può costituire un ulteriore punto a sfavore. In conclusione, sono ancora molti i punti da chiarire sulla questione dell’ingresso dei bitcoin nel mondo dell’azzardo. Certo il loro ingresso nel settore andrebbe a inserire un’ulteriore opportunità per gli scommettitori.