Venerdì 24 novembre Cesare Cremonini torna con “Possibili scenari” e a giugno in un tour negli stadi

Milano. “Ho un bel rapporto con la musica del passato, essere influenzato da pilastri come Battisti, Dalla, De Gregori: ti senti più tranquillo e vivere il presente con le spalle larghe: questo approccio alla musica mi dà coraggio”. Lo ha sostenuto Cesare Cremonini alla presentazione del nuovo album “Possibili scenari” in uscita venerdì 24 novembre. È un disco speciale per me, a livello artistico e professionale, perché ci ho lavorato per due anni in maniera incessante, per alzare l’asticella e cercare di migliorarmi – ha precisato – Il mio progetto era di riempire un grande cruciverba di canzoni dopo aver esplorato il mondo della musica elettronica in ‘Logico’: mi sono trovato nella condizione di partire da lì e di andare ancora più avanti”.

Cremonini ha avuto carta bianca nel rischiare il nuovo. “La musica mi ha fatto crescere tanto dopo l’esperienza dei Lunapop – ha sottolineato – Sono stato una sorta di out-sider molto personale, non sono stato sempre premiato e non ho avuto molte attenzioni ma un freno sì, e oggi mi sento meglio”. Il cantautore ha attinto a tutta l’esperienza musicale maturata fin’ora. “Non è pura ambizione ma non può reggere da sola – ha confessato – Ho incontrato un Cesare voglioso di essere uomo, con il coraggio di affrontare questo mestiere per essere sincero e onesto verso la musica. Il disco ha avuto la fortuna di avere un buon approccio con la musica per le buone melodie, cercando di arrivare a fare qualcosa che resti nel tempo”. Per Cesare Cremonini il pop è sempre stato un terreno ampio, coltivabile, creativo e libero. “C’è un rapporto di consolazione che questo disco porta con me – ha fatto notare – Il continuo riferirmi all’informazione verso possibili scenari per trovare un’isola quasi immaginifica mi riporta agli anni sessanta, ai cori alla Beach Boys, anche a vestirmi come in quegli anni, ricercare sapori per mettere in circolo quelle sensazioni e per reazione a uno smarrimento e a un pericolo”. L’album è stato anticipato dal singolo “Poetica”. “In questo pezzo ho alzato l’asticella a livello di suoni per fare un bel salto – ha riflettuto – Oggi mi sento gratificato per l’accoglienza che ha avuto perché è un lavoro visto in prospettiva, non volendomi adagiare sugli allori ma guardare sempre avanti, una fiducia data a me che ho avuto la libertà di fare un tentativo coraggioso che non ha a che fare con il successo. Il video è incentrato su di me cantante, figura sicura di se, dall’esigenza di aprire un armadio con abiti che non uso mai ma mi vesto bene per la voglia di essere quello che sono, senza fuggire da nulla”.

A giugno Cremonini sarà impegnato in un tour negli stadi, il 15 allo stadio G. Teghil di Lignano, il 20 allo stadio San Siro di Milano, il 23 allo stadio Olimpico di Roma e il 26 allo stadio Dall’Ara di Bologna. “Saranno grandi concerti e non ho intenzione di invitare il pubblico a una mia festa o una mia celebrazione – ha rivelato – Vorrei regalare uno spettacolo al mio pubblico perché lo stadio è per me un grande contenitore di musica. L’emozione di un pubblico negli stadi da un lato mi meraviglia e dall’altra non posso nascondere che lo ritengo la piazza cittadina, il mio sogno. La scaletta comprenderà i singoli che usciranno fino a giugno e i pezzi del mio passato. È necessario partire dalle canzoni”. Nell’approssimarsi del festival di Sanremo, Cremonini ha la idee molto chiare. “Non è nei miei programmi – ha concluso – Oggi come oggi non mi ci vedo ma in futuro potrebbe accadere”. In questo lavoro discografico Cremonini ha toccato i tasti della solitudine, dell’integrazione, dell’inganno, del matrimonio, del desiderio e del necessario.