Il Salvador Mundi di Da Vinci venduto per 450 milioni di dollari
Una cifra stellare: 450,3 milioni di dollari (inclusi i diritti d’asta) per il Salvador Mundi. Alle aste di Christiès l’opera attribuita al maestro Leonardo Da Vinci è stata battuta per una cifra da record per un’opera d’arte. Basti pensare che le “Donne di Algeri” di Picasso sono state battute da Christie’s per 179,4 milioni nel 2015. Oltre 300 milioni pagati per “Interchange” di Willem De Kooning, passato di mano nel settembre 2015 in una transazione privata.
Il battitore ha parlato senza mezzi termini di “un momento storico”. L’affermazione mentre uno dei partecipanti all’asta via telefono decideva se alzare la puntata superando i 300 milioni. Il prezzo pagato per il “Salvator Mundi” è ancora più elevato considerando che sul mercato dell’arte i prezzi degli “Old Masters” sono in svalutazione e per la propensione dei collezionisti verso l’arte contemporanea. Il Salvador Mundi conferma però l’interesse per l’arte antica e per il genio italiano. Un orgoglio per l’Italia.
Il “sold” (venduto) registrato a New York segna una nuova era per i collezionisti e per l’arte italiana. Il Salvator Mundi è stato visitato da più di 30 mila persone tra Hong Kong, Londra e San Francisco, un record per una mostra precedente ad un’asta, segnale dell’interesse verso il Maestro dei Maestri.
Presenti l’attore Leonardo DiCaprio che interpreterà il ruolo dell’artista in un prossimo film Paramount e la cantante e poetessa Patti Smith, Jennifer Lopez e la star del baseball Alex Rodriguez. Secondo Christie’s, il Salvador Mundi sarebbe l’ultimo quadro di Leonardo ancora in mani private. A porlo all’asta è stato il fondo di famiglia del miliardario russo Dmitri Ryobovlev, che lo comprò nel 2013 per 127,5 milioni di dollari. L’ex proprietario è il multimiliardario russo proprietario anche del Monaco calcio. Oggi il suo valore è triplicato a distanza di 4 anni…Un messaggio forte per l’Italia e l’orgoglio di essere italiani. Rammarica soltanto che opere dal valore così inestimabile non siano in un museo in terra italica.
