Enza Bruno Bossio – La separazione dei poteri? Una battaglia di civiltà nazionale

Uno dei temi più caldi degli ultimi tempi è senza alcun dubbio la qualità della giurisdizione italiana che, visti i recenti sviluppi, risulta il principale imputato della delicata questione sulla separazione delle carriere. La tanto discussa scissione potrebbe essere determinante per l’assetto della nostra giustizia penale?

In tal senso, a fornire una risposta concreta ci ha pensato Carovana per la giustizia, l’iniziativa per raccogliere firme sulla proposta di legge referendaria che si è posta l’obiettivo di rompere l’idillio tra la figura del giudice e del pubblico ministero. Organizzata dall’Unione Nazionale delle Camere Penali Italiane e guidata da Rita Bernardini del Partito Radicale, il progetto è partito l’8 giugno da Reggio Calabria e ha concluso il proprio tour calabrese pochi giorni fa, al Museo del Presente di Cosenza.

Enza Bruno Bossio

I radicali e la Bernardini sono così determinati a tagliare il traguardo che, con il contributo  degli avvocati penalisti rappresentati dal Presidente della Camera penale di Cosenza Antonio Feraco, sono riusciti ad ottenere – a sorpresa – consensi da esponenti politici appartenenti a maggioranza e opposizione, nella fattispecie l’europarlamentare grillina Laura Ferrara, il socialista Franz Caruso, Iole Santelli di Forza Italia, Enza Bruno Bossio del Partito Democratico. Questo dato non fa altro che confermare l’urgenza del problema anche tenendo in considerazione quanto indicato dall’articolo 111 della nostra Costituzione grazie al quale vige l’obbligo di svolgere qualsiasi processo davanti ad un giudice terzo e imparziale.

Il giro della regione – fortemente voluto dall’avvocato reggino Gianpaolo Catanzariti – ha permesso di aggiungere 2.500 firme alle oltre 40 mila raccolte in meno di due mesi. Si tratta di un risultato piuttosto significativo, che arriva in un momento in cui è in atto la riforma del processo penale. In merito, l’onorevole calabrese Enza Bruno Bossio ha espresso la propria soddisfazione e assicurato il massimo impegnoper far passare in Parlamento una legge che porrebbe fine a quel malsano rapporto tra politica e giustizia.

È da almeno tre legislature che non si parla più di questo argomento e già riaprire il dibattito lo considero un passaggio assai significato”. Con queste (dure) parole lo stesso On. Enza Bruno Bossio ha voluto sottolineare quanto abbia giocato a sfavore il fattore tempo ma non solo. Sì perché un altro chiaro riferimento è lo scarso – se non assente – interesse mostrato dai principali mezzi di comunicazione nei confronti di un tema così controverso. Nonostante questa sorta di boicottaggio dell’informazione italiana, la materia potrebbe raggiungere i cosiddetti piani alti solo attraverso la collaborazione tra cittadini e figure politiche di spicco. Uno lo scopo: sensibilizzare l’opinione pubblica per dare voce alla necessità di separare – una volte per tutte – le carriere nella magistratura.