Domenico Diele: “non sono un assassino drogato: non è così”

Domenico Diele, l’attore romano che ha tamponato la moto di Ilaria Dilillo, morta in seguito all’incidente, in un colloquio in cella nel carcere di Fuorni, con il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e riportato dal Corriere della Sera, sostiene di essere “colpevole, urlerò la mia colpevolezza con tutte le forze. Non ho scuse, ho sbagliato e devo pagare. Devo pagare quello che decideranno i giudici e se servisse a qualcosa pagherei di tasca mia anche qualunque cosa alla famiglia” ma ribadisce di non essere “un criminale. In televisione si parla di me come un assassino drogato: non è così”.

Domenico DieleIo non sono uno che prima si è drogato e poi si è messo a guidare come un pazzo finendo per provocare una tragedia. Sono dipendente da eroina, questo sì, ma la droga non c’entra con l’incidente. Mi sono distratto con il cellulare. Ho un telefonino che funziona male, c’è un tasto che non va, e io per cercare di fare una telefonata ho abbassato gli occhi. Non me ne sono nemmeno reso conto subito di quello che era successo. Solo quando sono sceso dall’auto ho visto e ho capito”.
Diele rimarca: “È giusto che paghi per quello che ho fatto, ma non che mi si dipinga come un criminale. Quella storia della coca, per esempio, è vecchia di un anno, nemmeno me ne ricordavo più. Mi sono pure sorpreso quando quella bustina è uscita fuori, stava nel portafogli da una vita. L’altra sera non avevo sniffato niente. Non avevo il permesso di guidare. Ma l’ho fatto perché mia cugina ci teneva ad avermi al suo matrimonio e l’unico modo per esserci era andare e tornare in macchina nella stessa giornata”.