Emanuele Morganti. I fermati sono fratellastri: è omicidio volontario

La rabbia è il sentimento prevalente ad Alatri dove un ragazzo per bene è stato massacrato da un branco inferocito ed è morto. La svolta è arrivata nella notte. A parlare degli sviluppi è Giuseppe De Falco, procuratore capo di Frosinone, incontrando la stampa. “Tra lui e un altro ragazzo, che confermo non essere albanese, è sorto un diverbio all’interno del locale per un motivo banale, di accaparramento di una bevanda. Una lite che poi è degenerata per lo stato di alterazione dovuto all’alcol. Non di Emanuele, che poi è stato allontanato, ma dell’altra persona, che è rimasta invece all’interno”.

Inseguito e massacrato di botte

“Emanuele ha cercato di allontanarsi ma è stato seguito e poi è tornato su sui passi, forse per riprendere la sua ragazza ed allora è stato fatto aggredito con forza e intensità diversa. L’ultima aggressione è stata quella letale perché ha determinato lesioni al cranio”.

Perché è stato ucciso?

“Ci sono indizi gravi nei confronti delle due persone sottoposte a fermo questa notte a Roma, a cui viene contestato omicidio volontario per motivi futili. In base ai racconti delle persone presenti, ci sono indizi univoci sulla loro condotta violenza nella fase terminale degli eventi che hanno determinato la morte del ragazzo – ha spiegato De Falco -. Ma non c’è chiarezza nelle diverse dichiarazioni rese, che hanno portato a menzionare la presenza di un manganello e di un tubolare, che però non sono stati rinvenuti”. Da chiarire il movente. “Forse il tutto è riconducibile ad ambienti delinquenziali che volevano affermare il controllo del territorio. Certo è che l’aggressione, durata 10-15 minuti, non è stata premeditata e che questa violenza gratuita è stata determinata dall’abuso di alcol o sostanze stupefacenti“.

I due fermati

Le persone fermate sono fratellastri e “non si sono affatto consegnati, ma sono stati presi a Roma dove si trovavano presso l’abitazione di una parente. I due avevano infatti precedenti penali mentre Emanuele era del tutto estraneo al mondo della microcriminalità e purtroppo si è trovato in mezzo. La lite iniziata per futili motivi”.

I due fratellastri di Alatri fermati sono Mario Castagnacci e Paolo Palmisani, appartenenti al gruppo degli indagati per la morte del ragazzo aggredito mentre era in compagnia della fidanzata Ketty.