Grumo Apulia. Il questore ammonisce don Michele: messa privata per il boss Rocco Sollecito

Un manifesto che ha destato scalpore. Poi un vespaio di polemiche che in pieno Natale ha attirato l’attenzione mediatica fino alla decisione: nessuna messa pubblica ma una cerimonia privata che sarà celebrata oggi alle 6, in memoria di Rocco Sollecito, 67 anni, presunto boss della mafia canadese ucciso in un agguato nel maggio scorso a Montreal. A stabilirlo il questore di Bari, Carmine Esposito, per motivi di ordine e di sicurezza pubblica.

La decisione del parroco don Michele Delle Foglie

La messa era prevista in forma solenne presso la chiesa madre di Grumo Appula, popoloso centro alle porte di Bari. A farsene promotore don Michele Delle Foglie, che aveva invitato i fedeli a partecipare alla santa messa. “Le messe non onorano, ma ricordano” ha precisato don Michele per il quale non importa se il defunto si chiama Rocco Sollecito. “Nessuno si deve permettere di interferire con le mie decisioni di padre spirituale e pastore”. Anche se il manifesto pare abbia irritato anche la diocesi di Bari-Bitonto.

Il manifesto

“Il parroco, don Michele Delle Foglie spiritualmente unito ai famigliari residenti in Canada e con il figlio Franco venuto in visita nella nostra cittadina, invita la comunità dei fedeli alla celebrazione di una santa messa in memoria del loro congiunto”. Così recitava il manifesto.

Rocco Sollecito, esponente di spicco del crimine organizzato italiano in Canada, è stato assassinato il 27 maggio scorso con colpi di arma da fuoco mentre guidava la sua Bmw bianca. La sua uccisione rappresentò un nuovo duro colpo per una delle famiglie mafiose del clan Rizzuto, ritenuto dagli investigatori tra i più potenti del Canada.

Il funerale era stato celebrato a Grumo Apula

Dopo l’omicidio la salma del presunto boss fu portata e Grumo Appula, sua città d’origine. Il questore di Bari, Carmine Esposito, vietò però la celebrazione dei funerali solenni fissati per il 6 luglio nella parrocchia Santa Maria Assunta, e ordinò la celebrazione delle esequie all’alba per motivi di ordine e di sicurezza pubblica. Stesso provvedimento che ha preso adesso ordinando la messa in suffragio alle 6 del mattino in forma strettamente privata.