Il brindisi natalizio: i migliori champagne francesi per augurarsi buone feste

Ci siamo, Natale è alle porte. Basta uscire di casa per accorgersene. Illuminazioni a tema, abeti addobbati, musiche natalizie diffuse con l’altoparlante, vetrine cariche di dolciumi… è questo il periodo in cui milioni di persone in tutto il mondo iniziano ad organizzare il proprio Natale, con l’obbiettivo di renderlo un giorno speciale da passare con i propri cari. Un’idea raffinata per il brindisi natalizio è quella di usare champagne francese al posto del solito spumante. Un po’ di storia… L’inventore dello champagne francese è Pierre Pérignon, un abate benedettino francese vissuto a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo. Il nome di questo spumante apprezzato in tutto il mondo deriva dalla regione in cui è prodotto, la Champagne, situata a nord est della Francia. Si dice che il monaco, per rendere più gradevole il sapore del vino prodotto nell’abbazia di cui era tesoriere, vi aggiungesse dei fiori di pesco e dello zucchero, creando così la caratteristica spuma.

Di sicuro c’è solo che fu l’abate Pérignon a individuare nel Pinot noir il vitigno più adatto alla produzione di champagne e ad inventare il tappo di sughero con relativa gabbietta metallica (prima di lui venivano usati dei normali tappi di legno tronco-conici). Il resto è avvolto nella leggenda: si dice, tra le altre cose, che solo in punto di morte abbia rivelato la ricetta segreta dello champagne. Con il tempo lo champagne si è fatto conoscere in tutto il mondo, acquistando anche notevoli valenze simboliche: le sue caratteristiche peculiari (come la possibilità di fare schizzare il tappo verso l’alto e le bollicine), infatti, lo rendono particolarmente adatto ai festeggiamenti. Una curiosità: secondo uno studio dell’università di Reims, ubicata nella regione Champagne, per fare schizzare il tappo più velocemente la bottiglia non va conservata a temperature troppo basse. Lo champagne viene spesso usato per accompagnare il varo delle navi e le premiazioni delle gare automobilistiche, ma è perfetto per qualsiasi tipo di festeggiamento.

Ma cosa rende lo champagne francese un vino diverso dagli altri? In primo luogo, la vendemmia viene fatta manualmente, affinché l’uva non si rovini prima della pigiatura. La spremitura viene poi effettuata con torchi tradizionali per non macchiare il mosto a contatto con la buccia nera dell’acino (a meno che non si voglia ottenere uno champagne rosato). In secondo luogo, il vino è mantenuto in pressione nelle bottiglie tramite un apposito tappo a fungo fermato dalla tradizionale gabbietta in fil di ferro. Una volta nel bicchiere, le bollicine prodotte tendono a salire verso la superficie. Tra i marchi più famosi di champagne c’è il DomPérignon, prodotto dalla Moët et Chandon ad Epernay, nella regione Champagne. Questo champagne, composto al 55% da Chardonnay ed al 45% da Pinot Noir, ha la particolarità di essere prodotto solo negli anni migliori della vendemmia.

Dalla Champagne proviene un altro marchio noto: il Canard-Duchêne. Fondata nel 1868, l’azienda produce una vasta gamma di Champagne: Canard-Duchêne Brut Non-Vintage Champagne, caratterizzato da un colore giallo paglierino, da una spuma delicata e da fresche note fruttate; Canard-Duchêne Brut Non-Vintage Rosé Champagne, che si distingue per il colore rosato e per l’aroma di fragole e lamponi, e Grande Cuvée Charles VII NV Champagne, una miscela di diverse annate eccezionali. Quando si parla dei più importanti champagne francesi non si può non citare la Moët&Chandon, che con i suoi 1500 acri di vitigni e la sua enorme produzione annuale (più di 24 milioni di bottiglie ogni anno) è tra le più grandi case produttrici di champagne al mondo.

Ma come si serve lo champagne? L’ideale è tenerlo per circa due ore nella parte bassa del frigorifero (la più fredda). Se ci si dimentica di inserire la bottiglia in frigo per tempo, si può ricorrere al secchiello del ghiaccio con l’aggiunta di qualche manciata di sale grosso, mai al congelatore: lo champagne va servito freddo, non ghiacciato. Il tappo va sfilato con movimento rotatorio, facendo attenzione a non farselo sfuggire di mano, per non colpire in testa qualche malcapitato. Infine, per un brindisi perfetto, si consiglia di servire lo champagne nel tradizionale bicchiere flûte.