Zungri. Operazione Settimo Cerchio. 50 euro per una prestazione sessuale con un quindicenne

don-felice-la-rosaAncora una brutta pagina che vede protagonisti minori indifesi e coinvolgerebbe anche un religioso. Il tutto sarebbe accaduto a Vibo Valentia. I 3 arrestati sono ritenuti responsabili a vario titolo di prostituzione minorile e corruzione di minorenne. L’operazione è stata denominata “Settimo Cerchio”. I fatti si sono svolti tra Vibo Valentia, Mileto e Briatico.

Arrestato don La Rosa

Ad emettere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stato il Gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica catanzarese, a carico di un bulgaro, di un pensionato e di don La Rosa (appartenente alla Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea), ritenuti responsabili, a diverso titolo, della commissione dei reati di prostituzione minorile e corruzione di minorenne aggravati.

Indagini sull’omicidio di Francesco Fiorillo

L’inchiesta sfociata nei 3 arresti è nata attraverso le indagini della Squadra Mobile di Vibo Valentia sull’omicidio di Francesco Fiorillo, avvenuto a Vibo Valentia il 16 dicembre 2015.

Durante alcune intercettazioni nei confronti di persone ritenute vicine alla vittima per individuare gli autori ed il movente del delitto, sono emersi chiari ed incontrovertibili elementi di responsabilità a carico degli arrestati, con riguardo ai reati di prostituzione minorile e corruzione di minorenne.

Il ruolo del bulgaro

A quanto si apprende il bulgaro proponeva agli altri le prestazioni sessuali di un quindicenne straniero, chiedendo in cambio un corrispettivo in denaro per entrambi. Dalle intercettazioni telefoniche si ha modo di apprendere, in modo esplicito, che sia il pensionato che il religioso avrebbero accettato la proposta pagando, a fronte delle prestazioni sessuali del ragazzo, 50 euro che il bulgaro e la vittima avrebbero diviso, rispettivamente, nella misura di 20 e 30 euro ciascuno.

Le ulteriori indagini, eseguite con il coordinamento della Procura Distrettuale della Repubblica di Catanzaro, competente per il reato di prostituzione minorile, e nello specifico del procuratore capo Nicola Gratteri, del procuratore aggiunto Vincenzo Luberto e del sostituto procuratore Debora Rizza, hanno permesso di accertare che lo straniero non esitava a coinvolgere negli incontri anche altri minori, allorquando gli si presentava l’occasione.