Piano di recupero dei centri storici di Jonadi e Nao

Tavolo di concertazione tra Amministrazione comunale, Delegazione Vibonese di Italia Nostra e associazione “Mileto Normanna”, per la creazione di un laboratorio (workshop).

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Un piano per il coinvolgimento delle risorse culturali, imprenditoriali e la cittadinanza – nello specifico studenti universitari –  finalizzato alla creazione di un “Laboratorio” (workshop) per predisporre e sviluppare dei progetti,  con un concorso di idee e proposte a livello nazionale. Il programma è stato presentato nei giorni scorsi, nella sede del Comune di Jonadi. Attori principali l’Amministrazione comunale e le associazioni Italia Nostra  e  “Mileto Normanna”.

Nel corso del tavolo di concertazione – a cui hanno partecipato il sindaco Caterina Signoretto, il tecnico comunale Franco La Bella, il presidente Delegazione Vibonese di Italia Nostra Gaetano Luciano, l’arch. Antonio Maida (Delegazione Vibonese), l’arch.  Maria Rosaria Fascì (Italia Nostra, sez. di Reggio Calabria) e Francesco Sbriglio (presidente associazione “Mileto Normanna”) – l’arch. Pasquale Barone (consulente al PSC di Jonadi e promotore del piano, coadiuvato dall’arch.  Nicodemo Le Rose e dall’arch. Maria Teresa Fresca, entrambi presenti all’incontro), ha illustrato il percorso da seguire per elaborare e sviluppare dei progetti, con un concorso di idee e proposte a livello nazionale. Nello specifico Barone ha sottolineato che i progetti “devono prevedere una inclusione sociale aperta” e i principali interlocutori “sono studenti e giovani professionisti per la produzione di linee guida e recupero dell’edilizia privata” con un regolamento per l’uso del materiale. Sono stati fatti alcuni esempi, come incentivare i giovani a ripopolare il centro storico attraverso delle agevolazioni (defiscalizzazione). Le attività del Laboratorio confluiranno in un appuntamento (programmato per la primavera 2017) di approfondimento e di promozione territoriale, la cui progettazione è mirata al confronto sulle tematiche legate allo sviluppo sostenibile, al recupero e riuso del tessuto storico, alla valorizzazione delle risorse occupazionali ed  imprenditoriali e la ricomposizione del tessuto ed integrazione sociale. Le attività del Laboratorio  hanno come primo importante obiettivo quello di elaborare una visone integrata dei tessuti storici, sintetizzando gli elementi di opportunità e di criticità legati alla gestione e allo sviluppo di questi territori.

Durante il confronto è intervenuto Luciano, il quale  ha spiegato che  Italia Nostra mette a disposizione le sue risorse tecniche e culturali, garantita dall’arch. Fascì (Sezione di Reggio), che può dare un importante contributo grazie all’esperienza maturata nel campo. Inoltre ha sottolineato che il centro storico di Jonadi e quello di Nao presentano delle interessanti testimonianze storiche, che vanno dai Romei ai Bizantini ed infine ai Normanne; per cui il recupero, ha osservato, “rappresenta una opportunità di rilancio del patrimonio storico-culturale e sociale del territorio”. Infatti dalla mappa descrittiva elaborata dall’arch. Barone, emergono alcune interessanti caratteristiche dei centri storici di Ionadi e Nao sia per la loro complessiva estensione, che per la presenza di edifici e chiese di notevole interesse architettonico e per il mantenimento e la riconoscibilità dei caratteri dell’impianto originario. A questo proposito – Barone lo ha sottolineato nel corso dell’incontro – il processo di recupero e riuso di un centro storico “è un’operazione complessa ed articolata che oltre a coinvolgere attivamente più soggetti, istituzionali e non, deve prevedere prioritariamente  la creazione di un percorso culturale e  partecipativo  che coinvolga gli  abitanti e gli operatori economici e sociali che sono direttamente interessati alla rigenerazione del centro storico”.

Le attività del Laboratorio  hanno come primo importante obiettivo quello di elaborare una visone integrata dei tessuti storici, sintetizzando gli elementi di opportunità e di criticità legati alla gestione e allo sviluppo di questi territori. Una prima attività preliminare è finalizzata alla predisposizione di una programma strategico, un Masterplan che si configura come una agenda di intereventi finalizzati al recupero e riuso, dove convergono diverse competenze e dove vengono esplicitati gli obiettivi da raggiungere,  le azioni prioritarie da intraprendere e le principali risorse attivabili.