Vicenza, progetto globale che punta a rigenerare aree dismesse

Il Comune di Vicenza concorre al bando statale per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, puntando al massimo del finanziamento in palio per i Comuni capoluogo: 18 milioni di euro nell’ambito di un intervento del valore di 48 milioni di euro.

La giunta ha analizzato e approvato il progetto unitario che si compone di 18 interventi, elaborato a tempo di record dal Comune con il coordinamento dell’assessorato alla progettazione e sostenibilità urbana e con la qualificata collaborazione di Confindustria Vicenza – Ance e Ordine degli architetti,pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Vicenza.

Spazi inaccessibili alla città

Il sindaco Achille Variati afferma che “nei decenni si sono creati degli spazi progressivamente inaccessibili alla città, diventandone periferia. Anziché concentrarsi su una singola opera, questo progetto interviene nel circuito determinato proprio da queste aree cosiddette buie, senza trasformarle in nuovo costruito, ma riqualificandole, riportandovi la comunità, rimettendole al centro. Si tratta di una proposta originale. Mi auguro che Vicenza, chiamata in questi anni dalla ragione di Stato a dare molto, ottenga dallo Stato gli aiuti che le servono a cucire le diverse parti di città”.

Progetto molto coraggioso e innovativo

“Si tratta di un progetto molto coraggioso e innovativo – ha aggiunto Marisa Fantin, presidente dell’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Vicenza – che grazie a un lavoro di squadra punta sul concetto di resilienza, ovvero sulla capacità di un luogo di ritrovare il suo equilibrio. Con questa iniziativa che riqualifica ciò che consideriamo periferia tenendo conto della domanda dei cittadini, andiamo a liberare energie che già ci sono, e che hanno solo bisogno di esprimersi: le energie verdi dei parchi, quelle grigie della aree dismesse, quelle delle reti che connettono i luoghi”.

Le zona da riqualificare

Le aree ex produttive che il Comune intende riqualificare attraverso il bando sono l’ex Centrale del latte, l’ex Zambon, via Cengio, le ex acciaierie Valbruna e Beltrame. Ci sono poi le aree verdi rappresentate dal parco della Pace (accessi e parcheggi) e dal parco della colonia Bedin Aldighieri, i parchi storici Querini (ex serre) e Campo Marzo (viali laterali). Questi luoghi saranno messi in rete tra loro e con il resto della città e del territorio grazie a un progetto di bike sharing, attraverso un nuovo servizio a chiamata diurna per il trasporto pubblico locale dalle aree periferiche, e tramite la connessione ciclabile con i Comuni della cintura urbana. E’ previsto nel progetto anche un intervento di sistemazione idraulica in via da Pordenone e strada dei Molini, indispensabile per non marginalizzare quella zona di esondazione dell’Astichello. Il piano prevede inoltre interventi che riguardano servizi alla persona, dalla riqualificazione dell’ex scuola elementare di Laghetto a quella delle vie Torino, Firenze e Ippodromo (entrambi recuperando idee progettuali presentate dai cittadini nell’ambito del bando sul bilancio partecipativo). Due interventi sono infine finalizzati a iniziative di sostegno degli anziani e per il reinserimento sociale delle persone che vivono in condizioni di marginalità.

Il progetto riguarda 2.437 mila metri quadrati di superficie verde, 92 mila metri quadrati di aree ex produttive riqualificate ad uso pubblico, 6.683 metri quadrati di edifici rigenerati; 68,5 chilometri di piste ciclabili; 16 mila abitanti coinvolti dall’innovazione sul trasporto pubblico locale e quasi 3 mila cittadini interessati dai nuovi servizi di tipo sociale.

Il progetto andrà presentato entro il 30 agosto; per conoscere la graduatoria serviranno 90 giorni; le città ammesse al finanziamento avranno tempo 60 giorni per elaborare i progetti definitivi.