Ivrea, detenuto cinquantenne si è suicidato nel carcere

Una triste conta notizia di cui da notizia il sindacato di polizia penitenziaria Osapp. Leo Beneduci, segretario generale Osapp, spiega che “a nulla sono valsi i tentativi prima del personale di polizia penitenziaria presente, poi del personale medico, di evitare il 23mo suicidio di un detenuto nelle carceri italiane nel corrente anno”. Il detenuto cinquantenne ha infilato la testa in un sacchetto insieme a una bomboletta di gas che poi ha aperto.

“Malgrado la popolazione ristretta nelle carceri italiane sia diminuita dal 2014 a oggi di oltre 15 mila unità – riferisce il sindacalista – sono ancora troppi i casi di suicidio a cui il personale di polizia penitenziaria non riesce a porre rimedio in ragione di una costante, grave e inaccettabile carenza di organico di ben oltre il 25% e pur considerando che, proprio grazie agli interventi del personale del corpo, solo un tentato suicidio su 20 ha esito infausto”.