Terra Madre ( Diario di un viaggio )

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TERRA MADRE

( Diario di un viaggio )

Di Vincenzo Calafiore

13 luglio 2016- Trieste

 

        VENZONE

Palazzo Orgnani- Martina

       10 luglio 2016

 

 

Renzo Marzona

      Artista

 

Non ho mai amato fare “recensioni “ con l’uso di parole difficili e ragionamenti, rappresentazioni di immaginazioni tutte cose buone per voler o dover parlare di un artista; sono cose che trovano il tempo che vogliono poiché è molto difficile indovinare o carpire, interpretare il perché di un colore, di una forma o immagine, descriverne pure lo stato d’animo dell’artista di quel preciso momento che l’ha portato per mano a fare quella determinata sua opera.

Tempo, corpo, emozione … per leggere un uomo!

Lasciarsi alle spalle i soggettivi percorsi vitali è sempre un compito difficile, e l’artista lo fa tutte le volte che stringe un pennello o una penna in mano, se non altro per ridefinire se stessi sui nuovi parametri che attestano la crescita e il cambiamento.

Qualsiasi “ evoluzione “ comporta sacrifici, ricerca, rinunce, più o meno gravose con un mondo esterno pressante, depositario spesso di mode e disvalori che certo  non fanno bene alla crescita.

Sono capitato a Venzone su segnalazione di un amico, ero in anticipo all’appuntamento e faceva un caldo infernale e mi decisi di salire su ai locali dove era stata allestita la

“ personale” del Signor Renzo Marzona. 

Ben esposta, con una sua cronologia, coi suoi periodi tutto in un ambiente più che adatto, signorile! C’era silenzio, un piacevole silenzio che portava alla concentrazione, all’osservazione dei particolari e non dell’insieme, mai farlo.

Guardando con attenzione quei quadri capii che c’era più viaggio, sogno di un altrove che ritorno a casa!

Questo mi fa pensare all’artista catalano  Goya,  a Bacon, Dalì, Delacroix, Mirò, Picasso, punto di riferimento essenziale per i movimenti artistici che hanno contraddistinto l’arte dell’Ottocento e del Novecento.  Surrealismo, espressionismo, simbolismo, impressionismo,  in un modo o nell’altro tutti influenzati dalla loro pittura.

L’artista Renzo Marzona privilegia nelle sue opere soprattutto le tinte tenue e non violente, i suoi quadri sono delle pagine da interpretare e sapendole leggere anche comprenderne i versi  contenuti!

E’ poesia, è libertà, è il significato di essere prima uomo e poi artista.

 Su di esse ha lavorato con intensità ( lo si nota dal colpo secco ) trasferendone gli effetti  – oltre a coglierne le radici – sulle tele. Parole che diventano impronte con le quali si fa sentire in maniera palpabile l’azione inesorabile del tempo.

C’è la vita di tutti i giorni, che costringe l’individuo a fare i conti con una realtà quasi ostile.

E’ un insieme di elementi il suo che si collocano su un percorso abbastanza lineare, nei lavori dell’artista, il quale analizza l’immagine del mondo d’oggi e la sua involuzione sul piano umano, dal tracollo di quello che era.

Manifestazioni  crude e dure a volte in certe figure attorte di quelli che sono i tratti più negativi della vita nel mondo moderno, con le sue aberrazioni verso le quali egli riesce a proiettarsi tramite significative intuizioni!

Ecco infatti le sue straordinarie immaginazioni, provenienti da un’altra epoca, che abitano spazi insondabili, scene di vita e poesia quotidiana, trasformati in altrettanti spettacoli incantati. Tuttavia non è sufficiente “ osservare “ per capire, perché sarebbe importante leggere fatti e azioni dall’interno, dalla parte dell’anima e della sensibilità di Renzo Marzona.

                                                                                                

                                                                                                                         Vincenzo Calafiore