CAI: Assenze autorevoli a Sarteano

A pochi giorni di distanza dalla storica assemblea unitaria che ha sancito in modo definitivo l’alleanza tra Unima e Confai in vista di una piena integrazione, le due associazioni nazionali di rappresentanza del mondo agromeccanico tirano le somme del lavoro svolto fino ad ora e pianificano future azioni congiunte.

“L’assemblea dei giorni scorsi ha rappresentato uno di quegli spazi di relazione, che ognuno di noi è chiamato ad amplificare nell’esperienza quotidiana di lavoro e di vita – commenta il numero uno di Confai, Leonardo Bolis -. Purtroppo i grandi assenti di questa fondamentale opportunità di collaborazione sono stati ancora una volta i politici. Ci ha colpito in particolare l’aperto disinteresse dei rappresentanti del ministero delle Politiche agricole, a riprova dell’ormai cronica difficoltà del Mipaaf ad andare al di là di mere dichiarazioni di principio a favore del settore”.

“Benché il mercato faccia emergere con assoluta evidenza il ruolo del comparto agromeccanico sul versante della domanda – osserva il presidente di Unima, Silvano Ramadori – nondimeno è palese la mancanza di un reale riconoscimento della categoria da parte delle istituzioni nazionali. Nonostante timide aperture riscontrate su alcuni aspetti legislativi puntuali, le imprese contoterziste sono ancora in attesa di una chiara presa di posizione a livello governativo circa innumerevoli questioni chiave, a partire dall’accesso ai programmi per lo sviluppo rurale. Non ci sembra questa la strada per incentivare una task force di imprenditori che non fa altro che profondere energie e capitali per far progredire l’agricoltura italiana sulla strada dell’innovazione”.

Un certo rammarico è stato infine espresso all’unisono dai due presidenti riguardo all’atteggiamento di parte del mondo agricolo e imprenditoriale . “Se per un verso abbiamo registrato il plauso di alcuni rappresentanti del settore primario – fanno notare Bolis e Ramadori – dall’altro non ci sono sfuggiti il silenzio e l’assenza di altri importanti leader: a tutti costoro rinnoviamo con franchezza e trasparenza l’invito ad unirsi senza riserve al processo di costruzione di un’agricoltura collaborativa, in grado di moltiplicare gli sforzi di tutti i suoi protagonisti in vista di obiettivi ambiziosi e del bene comune”.