Firenze, Spiritual Guards di Jan Fabre al Forte di Belvedere

La mostra Spiritual Guards di Jan Fabre, uno dei più innovativi e rilevanti artisti nel panorama contemporaneo, arriva al Forte di Belvedere dopo l’apertura a metà aprile in piazza della Signoria e a Palazzo Vecchio. Il sindaco Dario Nardella ha consegnato all’artista le Chiavi della città in occasione della presentazione alla stampa. “Firenze – ha detto Nardella – è sempre stata grande quando ha rotto lo status quo, quando ha aggiunto e non tolto qualcosa. Invitando interpreti viventi dell’arte contemporanea noi rinnoviamo questa vocazione. La nostra è una città mai banale e mai scontata ma una vera città contemporanea dove l’arte continua a interrogare e coinvolgere. Firenze è una città senza tempo che abbraccia tutti i tempi”. “Ringrazio Fabre – ha continuato – per queste opere che valorizzano Palazzo Vecchio, piazza della Signoria e adesso Forte Belvedere, che sarà a ingresso gratuito così da avvicinare ancora di più i cittadini e i turisti a un luogo molto bello e molto amato. A lui diamo le Chiavi della città così da legarlo per sempre a Firenze, sperando che torni presto a trovarci”. La mostra mette insieme un centinaio di lavori realizzati da Fabre tra il 1978 e il 2016: sculture in bronzo, installazioni di gusci di scarabei, lavori in cera e film che documentano le sue performance. In piazza della Signoria sono collocate due opere. Una di queste, Searching for Utopia, tartaruga di eccezionali dimensioni, vicina al monumento equestre di Cosimo I, capolavoro rinascimentale del Giambologna; mentre la seconda, The man who measures the clouds (American version, 18 years older), sull’Arengario di Palazzo Vecchio, tra le copie del David di Michelangelo e della Giuditta di Donatello. In entrambe le opere c’è l’autoritratto dell’artista, nella doppia veste di cavaliere e guardiano, come tramite tra terra e cielo, tra forze naturali e dello spirito. In Palazzo Vecchio ci sono una serie di sculture disposte in varie sale tra cui quelle del Quartiere di Eleonora, la Sala dell’Udienza e la Sala dei Gigli. Tra le opere esposte anche un grande mappamondo (2.50 m di diametro) rivestito interamente di scarabei dal carapace cangiante, a poca distanza dal celebre globo conservato nella Sala delle Mappe geografiche, opera cinquecentesca di Ignazio Danti. Al Forte di Belvedere le opere sono esposte sia all’esterno, sui bastioni, che all’interno della Palazzina: si tratta di una sessantina di opere in bronzo e cera, oltre a una serie di film incentrati su alcune storiche performance dell’artista. In particolare ci sono due schieramenti scultorei formati da sette scarabei bronzei posizionati nei punti di vedetta del Forte e da una serie di autoritratti dell’artista a figura intera che andranno a popolare gli angoli dei bastioni all’esterno della palazzina, circondando la villa Medicea. La mostra al Forte sarà aperta al pubblico da sabato prossimo, con ingresso gratuito. La mostra è stata curata da Melania Rossi e Joanna De Vos. Direttore artistico del progetto è Sergio Risaliti.

Per info: www.musefirenze.it.