Randstad analizza i fattori che gli Italiani considerano fondamentali per valutare positivamente un posto di lavoro

Anche in Italia il mercato del lavoro sta cambiando radicalmente. Si va sempre più verso un mondo globalizzato. Al contempo emergono nuovi fattori di cambiamento nelle aspettative lavorative degli Italiani. Stare al passo con i continui mutamenti è la sfida di tutte le aziende. E’ importante comprendere l’importanza che gli italiani attribuiscono alla flessibilità sul lavoro e allo Smart Working.

Un supporto importante in ottica lavorativa arriva dalla multinazionale olandese Randstad Holding nv. attiva dal 1960 nella ricerca, selezione e formazione di Risorse Umane e somministrazione di lavoro. Randstad Holding nv. è presente in ben 39 Paesi e rappresenta il secondo player al mondo nei servizi per le risorse umane.

In occasione del Randstad Award 2016 è stato commissionato uno studio all’istituto belga ICMA. Lo studio ha interessato oltre 200 mila persone, allo scopo di comprendere quali sono i fattori che spingono i lavoratori a scegliere un’azienda rispetto ad un’altra. I risultati mettono in luce come il principale elemento di valutazione di un lavoro è la retribuzione, seguono la sicurezza del posto di lavoro, l’atmosfera di lavoro piacevole, la possibilità di mantenere equilibrio tra vita pubblica e privata, le buone condizioni economiche dell’azienda, la crescita e le opportunità di carriera, mansione interessante e stimolante, un luogo di lavoro comodo da raggiungere, l’opportunità di ricevere formazione e la flessibilità.

L’indagine colloca al top Ferrero come l’azienda italiana più attrattiva da parte dei potenziali dipendenti, risultando prima in ben 4 dei 10 fattori elencati. A seguire tra le aziende preferite dai lavoratori italiani, Apple e Maserati.

Le preferenze dei lavoratori evidenziano notevoli differenze di genere. Le donne ricercano maggiore stabilità ed equilibrio tra vita professionale e privata. Gli uomini ritengono più importante la solidità finanziaria, le prospettive di carriera e la formazione. Tuttavia emerge un quadro che evidenzia come i lavoratori desiderino principalmente maggiore flessibilità sul posto di lavoro. Il 45% degli italiani lavorerebbe di più per uno stipendio più alto. Questo dato conferma che la retribuzione è la motivazione principale che spinge a lavorare oltre l’orario lavorativo stabilito per contratto. Tutti coloro che desiderano lavorare meno ore al giorno indicano come motivazioni il desiderio di avere più tempo libero per sé – soprattutto gli uomini -, una vita meno stressante e la volontà di trascorrere più tempo con i figli – in particolare le donne. Il 67% degli Italiani vorrebbe un orario di lavoro più flessibile. Lo Smart Working è un’opportunità sempre più ambita dai lavoratori. Lavorare da casa, seppur con modalità diverse, è tra i principali desideri dei lavoratori.

Andando ad analizzare lo studio commissionato in occasione del Randstad Award 2016 emerge che fashion, media e elettronica sono i settori in cui si preferirebbe lavorare. Gli italiani lavorano in media 42 ore a settimana. Quasi uno su due, ovvero il 45%, sarebbe disponibile ad aumenterebbe l’orario con uno stipendio più alto. Il 67% dei dipendenti preferirebbe un orario di lavoro più flessibile e il 68% vorrebbe lavorare almeno occasionalmente in Smart Working.

Le aziende preferite sono Ferrero, Apple e Maserati. Si sono aggiudicate la sesta edizione del Randstad Award, il riconoscimento conferito a Milano nella prestigiosa sede di Palazzo Mezzanotte da Randstad, secondo player al mondo nei servizi per le risorse umane, alle aziende più attrattive come potenziale datore di lavoro sulla base della più grande indagine globale sull’employer branding.

Lo studio ha misurato il livello di attrattività percepita da parte dei possibili dipendenti, ovvero quanto e per quali fattori le aziende sono capaci di attirare chi cerca lavoro o chi vuole cambiarlo. In Italia sono state intervistate tra settembre e dicembre 2015 oltre 7 mila persone di età compresa tra 18 e 65 anni, un campione comprensivo di occupati, studenti e non occupati, a cui è stato chiesto “dove vorresti lavorare?” tra 150 aziende con oltre 1000 dipendenti con sede in Italia attive in 14 settori diversi.

Attraverso la ricerca si è sondata la disponibilità alla flessibilità del posto di lavoro, riscontrando il grande interesse degli italiani verso lo Smart Working. Se i dipendenti dichiarano di lavorare in media 42 ore a settimana per il tempo pieno e 31 ore per il part time, il 45% sarebbe disposto ad aumentare l’orario per uno stipendio più alto. Il 67% dei lavoratori però preferirebbe un orario di lavoro più flessibile e il 68%, se potesse, sceglierebbe di lavorare da casa almeno occasionalmente.

Marco Ceresa, CEO di Randstad Italia rileva che “il successo di un’azienda dipende ormai in gran parte dalle persone, dai talenti che riesce ad attirare e a trattenere. Dall’indagine emerge che l’84% degli intervistati lascerebbe l’impiego attuale per lavorare in un’azienda con una reputazione migliore, per questo motivo è di fondamentale importanza per le aziende sviluppare una strategia di Employer Branding che differenzi e renda unica l’immagine trasmessa all’esterno e che mantenga coerenza e credibilità con i valori promossi all’interno. Si richiede, quindi, ai datori di lavoro una maggiore flessibilità e la capacità di plasmare le politiche interne di Employer Branding sui dipendenti e sui candidati. E il Randstad Award, giunto alla sesta edizione in Italia, indaga proprio questo aspetto: la flessibilità del posto di lavoro, un messaggio importante per le imprese e per i lavoratori di come la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro possano sostenere ulteriormente la cultura della performance”.

Dai risultati dell’indagine, Ferrero è l’azienda italiana più attrattiva come datore di lavoro da parte dei potenziali dipendenti, con il 76,5% delle preferenze – fra quelli che conoscono il brand – , una percentuale che vale il primo posto al Randstad Award 2016. Ferrero è la preferita in 4 dei 10 fattori oggetto di indagine, risultando al primo posto per sicurezza del posto di lavoro, atmosfera di lavoro piacevole, buon equilibrio tra vita professionale e privata, responsabilità sociale d’impresa. Al secondo posto si colloca Apple con il 75,4% di preferenze dei lavoratori italiani. Il colosso è il più “attraente” in particolare per buone condizioni economiche della società, formazione di qualità, opportunità di carriera, forte gruppo manageriale, contenuto di lavoro interessate, stipendio competitivo e benefit. Maserati è la terza azienda più ambita dai potenziali dipendenti italiani, scelta dal 72,3% di lavoratori. Maserati ottiene buoni risultati generali in tutti gli elementi di employer branding.

Ferrero primeggia nel nord e nel sud del Paese, Apple nel centro, Maserati nelle isole. Scomponendo il campione per genere, l’azienda della Nutella è il datore di lavoro più ambito dalle donne, mentre la Maserati dagli uomini. Ferrero primeggia anche tra i lavoratori di quasi tutte le età e livelli di istruzione.

Il fattore più importante ricercato in un datore di lavoro tra i primi cinque segnalati dai potenziali dipendenti è rappresentato da retribuzione & benefit, indicato dal 55% degli intervistati, seguito dalla sicurezza del posto di lavoro (53%) e dall’atmosfera di lavoro piacevole (49%). Poi vengono un buon equilibrio tra vita professionale e privata (43%), buoni condizioni economiche dell’azienda (41%), crescita di opportunità di carriera (38%), contenuto di lavoro interessante (35%), un luogo di lavoro comodo da raggiungere (30%), formazione di qualità (29%) e lavoro flessibile (28%). Le donne ricercano maggiormente sicurezza del posto, atmosfera piacevole e equilibrio vita professionale-privata, mentre gli uomini sono più attenti alla solidità finanziaria, alle prospettive di carriera e alla formazione. Emergono anche differenze per età. I giovani sono più propensi alle opportunità di carriera, alla formazione di qualità e all’atmosfera di lavoro piacevole, mentre i più anziani guardano con attenzione alla stabilità finanziaria dell’azienda e alla sicurezza del posto di lavoro.

Chi ha laurea o master appare più stimolato dal contenuto del lavoro e dalle prospettive di carriera, mentre chi ha un’istruzione inferiore punta sulla sicurezza del posto, buona atmosfera e accessibilità. Rispetto a questi fattori, le aziende italiane non performano adeguatamente. Se un potenziale talento ricerca soprattutto stipendio e, sicurezza del posto e atmosfera di lavoro, nella media le aziende mostrano i migliori risultati soprattutto in forte gruppo manageriale, condizione economica e contenuto di lavoro interessante, a conferma della necessità di investire nell’employer branding per capire i desideri dei lavoratori, rafforzare la propria immagine, presentare le caratteristiche distintive della propria organizzazione.

I settori in cui gli italiani vorrebbero lavorare sono soprattutto fashion & luxury (58,8%) media (58,4%) e elettronica (56,9%). Tra i diversi fattori, moda e lusso convince specialmente perché ritenuto il migliore per condizione economica delle aziende, gruppo manageriale, atmosfera di lavoro, stipendio, equilibrio vita professionale-privata. Per gli altri fattori, per la formazione di qualità e le opportunità di carriera spicca la consulenza, nella sicurezza del posto si pensa al farmaceutico, per contenuto di lavoro i media, per responsabilità sociale i beni di largo consumo. Le donne sono più attratte da fashion & luxury. Gli uomini preferiscono l’elettronica. I lavoratori con livello di istruzione oltre il master sono orientati verso i media.

La ricerca del Randstad Award ha riuguardato anche l’opinione degli italiani sulla flessibilità del posto di lavoro, da cui emerge che – sebbene in base al contratto i dipendenti dovrebbero lavorare in media 41 ore a settimana per il tempo pieno e 29 ore in media a settimana per il part time – i dipendenti lavorano in media 42 e 31 ore a settimana per tempo pieno e part time. Un terzo degli italiani, in maggioranza uomini, dichiara di lavorare più di 40 ore a settimana. Il 46% dei dipendenti è soddisfatto del proprio orario di lavoro attuale, mentre il 45% lavorerebbe di più per uno stipendio più alto e il 2% lavorerebbe di più per la stessa retribuzione. Il 7% lavorerebbe di meno guadagnando di meno.

Una retribuzione superiore è di gran lunga la motivazione principale a lavorare di più, indicata dall’83% dei dipendenti. Solo per il 38% al primo posto c’è l’avanzamento di carriera, per il 22% lo sviluppo personale. Poi vengono anche maggiore influenza sul lavoro, maggiore autostima e una via di fuga dalle attività domestiche. Gli uomini sono più motivati a un aumento di orario rispetto alle donne da una promozione o dall’opportunità di essere più influenti, mentre la promozione è la ragione principale che spinge a lavorare di più la forza lavoro tra 25 e 44 anni.

Le principali motivazioni per lavorare meno sono un maggiore tempo libero per sé (74%) e una vita più sana e meno stressante (58%). Dopo vengono l’esigenza di più tempo da passare con i figli, più tempo da dedicare a sport e hobby, più tempo per scuola, studio, formazione, ma anche la volontà di prendersi cura di un familiare, di fare volontariato a scopo sociale o di avviare un’attività in proprio. Gli uomini desiderano più spesso tempo libero da dedicare a sé stessi, le donne sono più motivate da maggiore tempo per i figli. Sono i lavoratori più anziani a sottolineare l’esigenza di lavorare meno per un migliore equilibrio vita professionale-privata.

Il 67% dei lavoratori italiani sarebbe disponibile a un orario di lavoro più flessibile. Nel dettaglio, tra questi il 44% sceglierebbe un orario giornaliero flessibile, il 16% più ore al giorno per una settimana più corta, il 7% giornate lavorative flessibili. Gli orari flessibili sono apprezzati più dalle donne che dagli uomini, più da impiegati che da operai, con una maggiore incidenza tra lavoratori maturi e con alto titolo di istruzione.

Lo Smart Working si afferma come un’opportunità sempre più praticabile per i lavoratori. Il 68% dei dipendenti italiani desidera lavorare da casa almeno occasionalmente. Il 39% preferirebbe il telelavoro occasionale, il 19% un numero fisso di giorni, il 10% ogni giorno. Non ci sono differenze tra uomini e donne. E’ rilevante la distinzione per età. I lavoratori più anziani preferiscono il lavoro da casa più dei più giovani. Il telelavoro piace soprattutto ai dirigenti (74%), ma tra gli operai l’interesse supera quello degli impiegati.