Confronto sulla gestione del mondo agroforestale

“La salvaguardia dell’ambiente e del territorio è strettamente correlata in Basilicata alla forestazione che deve andare sempre più verso la produttività con l’avvio delle filiere forestali, rimettendo al centro il reale valore di una gestione del patrimonio di oltre 355.000 ettari” “Forestazione sostenibile, innovazione, partecipazione e condivisione di progettualità con le regioni d’Italia in una dimensione europea. Questi i temi su cui abbiamo focalizzato l’attenzione e il lavoro nel corso della giornata mondiale della terra dedicata alle tematiche dell’ambiente e della salvaguardia del pianeta accogliendo, come Dipartimento Politiche agricole e forestali, l’invito di partecipare a due tavoli di lavoro importanti”. Lo ha dichiarato l’assessore Luca Braia, a Potenza, nel corso del convegno molto partecipato organizzato da Uil Basilicata che ha avuto come focus il confronto con le altre regioni italiane sulla gestione del mondo agroforestale e le proposte di sviluppo e di valorizzazione della risorsa forestale lucana da effettuare, in netta discontinuità con il passato. “La salvaguardia dell’ambiente e del territorio – ha sottolineato Braia – è strettamente correlata in Basilicata alla forestazione che deve andare sempre più verso la produttività con l’avvio delle filiere forestali, rimettendo al centro il reale valore di una gestione del patrimonio di oltre 355.000 ettari in maniera sostenibile ambientalmente ed economicamente in cui si mette a sistema la partecipazione di tutti gli attori per raggiungere l’obiettivo comune. La Foresta Lucana non può essere più vissuta come il luogo dove 4600 persone trovano la maniera di sostenersi attraverso l’impiego di quasi 60 Meuro, di cui oltre il 70% da bilancio ed il resto da risorse PSR, il cui utilizzo la comunità europea lo condiziona alla dimostrazione pratica della valorizzazione e non solo per la tutela e conservazione. La situazione attuale che vede ben 18 enti a gestire più di 4.600 addetti di cui il 70% donne e in maggioranza con profili non adeguati agli obiettivi che la forestazione produttiva ci impone, necessita obbligatoriamente di turnover e formazione adeguata per rendere disponibili profili specializzati. Procederemo quindi spediti in questo processo di riforma per fare della forestazione un volano di sviluppo dell’intera economia regionale. Un percorso che abbiamo intenzione di avviare sin da questa annualità a partire dalle foreste regionali estese per oltre 15.000 ettari. Al fine di evitare equivoci o fraintendimenti, come già ribadito in sede di presentazione del progetto di riorganizzazione della materia forestale (forestazione e progetti speciali) a maggioranza e sindacati, anche per il 2016 sono assicurate sia le giornate di lavoro svolte nell’ultima annualità che l’inizio dei cantieri, la cui partenza è confermata per fine maggio, anche se parte delle risorse sarà necessario recuperarle nel bilancio di assestamento. Il confronto a più voci, in una giornata di lavoro che ha portato a condivisione le esperienze di gestione forestale di Toscana, Emilia Romagna, Lombardia e Provincia di Trento, ci conferma che la strada da percorrere con coraggio e dati alla mano è quella dell’attivazione delle filiere (dalle AgroEnergie al Castagno, dai prodotti del sottobosco al turismo sino a quella del cinghiale e dei Crediti di Carbonio) oltre che quella della proposta di una nuova governance che assicuri, a partire dal 2017, un governo centrale ed unitario della materia che riunisca in sè missione, compiti e platee oggi diversificate, proposta che in questo momento è alla valutazione degli organi politici e sindacali “. Nel pomeriggio l’assessore Braia partecipa, in Puglia, a Cellino San Marco, una tavola rotonda internazionale su “Innovazione in agricoltura per essere competitivi nei mercati globali” alla presenza del parlamentare europeo Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale. “L’innovazione e la condivisione di progettualità con le regioni vicine – dichiara — è per noi importante, per rimettere l’agricoltura al centro delle politiche di tutto il mezzogiorno, non solo della Basilicata e aprirci ad una dimensione sempre più europea. Un settore in cui da una parte le tecnologie e dall’altra il mondo della ricerca applicata magari interregionale , possono dare una forte spinta per raggiungere livelli di qualità ulteriori e garantire quella competitività adeguata per stare sui mercati diversificati e a cui il PSR Basilicata 2014-2020, con i primi bandi in uscita, potrà dare un grande contributo”.