Bolzano, Servizio sanitario: chiarezza dal nuovo assetto organizzativo

Attraverso qualità e efficienza il servizio sanitario provinciale dovrà in futuro garantire l’assistenza medica. Oggi a Bolzano l’assessora Martha Stocker ha presentato la proposta di riforma alle parti sociali, ai dirigenti dell’Azienda sanitaria, ai sindacati di categoria, alle associazioni professionali e alle organizzazioni dei pazienti.

“Obiettivo della riforma del servizio sanitario provinciale è garantire che ogni paziente venga assistito al momento giusto, nella sede adeguata e dal personale competente”, ha sottolineato l’assessora Stocker nell’incontro con le parti sociali, i dirigenti dell’Azienda sanitaria, i collaboratori della Ripartizione provinciale sanità, i sindacati e le associazioni di categoria e le organizzazioni dei pazienti. Il direttore di Dipartimento Michael Mayr ha illustrato obiettivi e linee fondamentali della proposta di riforma che punta a una chiara definizione della struttura dirigenziale, con competenze ben precisate e responsabilità, a un’ampia rete dei vari servizi e al rafforzamento dell’assistenza sul territorio. La prevenzione, la cura dei pazienti acuti, l’assistenza in loco sono le colonne portanti del piano per l’Alto Adige 2020, che vengono sostenute dalla nuova struttura dei servizi sanitari.

Fondamentale per il nuovo modello è una chiara attribuzione e suddivisione delle competenze tra la Giunta provinciale (indirizzo e budget), la Ripartizione provinciale sanità (pianificazione e controllo) e l’Azienda sanitaria (attuazione operativa). Sotto la guida della Direzione generale, il secondo livello di funzione riflette i tre pilastri dell’assistenza: il Direttore del Dipartimento prevenzione sanitaria è competente del coordinamento della promozione e della tutela della salute; il Direttore della rete ospedaliera è invece responsabile del collegamento tra i sette ospedali e dell’attuazione a livello provinciale dell’offerta di prestazioni mediche; i Direttori dei comprensori sanitari di Bolzano, Merano, Bressanone e Brunico avranno invece il compito di assicurare un’assistenza sanitaria adeguata alla popolazione del rispettivo bacino di utenza, concordando le prestazioni con i medici sul territorio, il distretto sanitario e gli ospedali.

“I direttori di comprensorio svolgono quindi un ruolo centrale per il passaggio dei pazienti dall’assistenza in loco a un eventuale necessario ricovero in ospedale e la successiva cura domiciliare o il più vicino possibile a casa. Soprattutto è decisivo un lavoro di squadra collegiale tra i nostri servizi per garantire ai pazienti un trattamento adeguato, a tutti i livelli”, ha ricordato l’assessora Stocker. I risultati degli attuali incontri di approfondimento sulla riforma confluiranno nella proposta definitiva che a sua volta sfocerà nel nuovo testo della legge provinciale 7/2001.