Manuel Foffo e Marco Prato hanno chiamato Luca Varani per una prestazione sessuale

Luca VaraniAgghiaccianti i particolari dell’efferato delitto del Collatino. L’accusa formulata dal pm Francesco Scavo nei confronti dei due giovani è di omicidio premeditato aggravato dalla crudeltà, le sevizie e i futili motivi. “Volevamo uccidere qualcuno. Volevamo vedere l’effetto che fa”. La confessione resa da Manuel Foffo, 30 anni, responsabile, insieme a Marco Prato, 29 anni, dell’omicidio di Luca Varani.

Manuel Prato avrebbe chiamato Luca Varani in quanto pare si prostituisse. Lo avrebbero adescato offrendogli di 120 euro.

Manuel Foffo ha ricostruito davanti al magistrato l’omicidio. Luca Varani sarebbe stato colpito con coltelli e oggetti contundenti e avrebbe avuto una morte lenta. Il ventenne era stato invitato in casa con il pretesto di una festa con alcol, droga e sesso.

Foffo e Prato si sarebbero accaniti sul corpo del ragazzo, torturandolo. I due avrebbero anche tentato di “ripulire” la scena del delitto, gettando in un cassonetto gli abiti della vittima e il suo telefono cellulare. Sabato mattina, incontrando il padre in occasione del funerale dello zio, Foffo avrebbe confidato l’accaduto al genitore e poi ai Carabinieri. Prato, invece, una volta lasciato l’appartamento di via Giordani ha cercato rifugio in un albergo di piazza Bologna, dove ha tentato il suicidio con un mix di barbiturici e alcol, prima di essere rintracciato dai Carabinieri anche grazie alle indicazioni del complice. Foffo e Prato, si erano conosciuti a dicembre e da allora avevano stretto un legame di amicizia. Nel verbale dell’interrogatorio, Foffo racconta di aver ucciso Varani “utilizzando due coltelli e un martello. Entrambi abbiamo partecipato all’omicidio utilizzando le armi citate. Ricordo di aver utilizzato il coltello per colpire Luca al collo. Anche se non ricordo bene, credo di averlo compito anche in altre parti del corpo. Non lo abbiamo mai colpito contemporaneamente. Ricordo solo che la morte è sopravvenuta dopo molto tempo e Luca ha sofferto molto”. Foffo riferisce che “sia io che Marco eravamo molto provati dall’uso prolungato di cocaina e quindi non più lucidi”. Da mercoledì 2 marzo hanno “più volte chiamato lo spacciatore che ci portava la sostanza. Non so essere preciso sui grammi acquistati, ma posso quantificare in circa 1.500 euro il denaro speso”. “La mattina del 4 marzo Marco ha mandato un messaggio WhatsApp a Luca. Eravamo in sala attorno al tavolo. Ricordo però che prima di questo evento, siamo usciti in macchina e ricordo che avevamo il desiderio di fare del male a una persona qualsiasi. Questa cosa è maturata nelle nostre menti nella notte di giovedì. Quando eravamo in macchina non abbiamo portato a termine la nostra intenzione di fare del male a una persona in quanto non abbiamo trovato nessuno. Lo avremmo forse fatto se avessimo trovato quella persona”. Quando Varani è arrivato a casa, “c’è stato quasi un tacito accordo tra me e Marco”. Dopo avergli versato un medicinale nel bicchiere, “Luca è andato in bagno e si è sentito male. Qui Marco lo ha aggredito e ricordo che gli ha detto che sia io che lui avevamo scelto che lui doveva morire”.