Modena, nessuna privatizzazione del Mercato di via Albinelli

L’assessore Rotella, in vista del Consiglio dove si discute delle modifiche al Regolamento, ribadisce che “sarà il Comune a valutare i progetti”.

Nessuna privatizzazione del Mercato di via Albinelli, anzi la riconferma delle centralità dell’interesse pubblico della struttura attraverso alcune innovazioni nella selezione degli operatori che però tengono ferma “la garanzia che sarà il Comune, sentite le associazioni di categoria, a valutare i progetti proposti dal Consorzio”. L’assessore alle Attività economiche Tommaso Rotella, in vista del Consiglio comunale di giovedì 3 marzo che discute delle modifiche al Regolamento del Mercato Albinelli, replica così, citando proprio un passaggio del nuovo testo, alle perplessità manifestate da Confesercenti.

“Con il nuovo Regolamento – precisa Rotella – allarghiamo la possibilità, già prevista, di inserire attività che vanno a integrare l’offerta alla clientela del mercato e la rendiamo più flessibile superando il limite finora imposto dal dover scegliere esclusivamente ambulanti. Inseriamo, però, un limite massimo non superabile del 30 per cento del numero complessivo dei posteggi (29 su 87) e definiamo una procedura chiara e trasparente per la loro gestione: il Consorzio – spiega Rotella – deve predisporre un progetto, la Giunta comunale lo valuta e, sentite le associazioni di categoria, lo approva tenendo in considerazione gli elementi di qualità e di innovazione alla luce del principio di tutelare i valori del Mercato senza snaturarne la tradizionale vocazione. Non ci sarà, quindi, la possibilità di vendere qualunque cosa. Solo al qual punto – aggiunge l’assessore – si procederà alla ricerca degli operatori, con modalità di evidenza pubblica in base a linee guida e criteri decisi dal Comune”.

Il nuovo Regolamento è uno degli aspetti del Patto per la valorizzazione del mercato storico sottoscritto nei mesi scorsi che prevede diverse iniziative di miglioramento delle modalità di intervento per la manutenzione e la qualificazione della struttura, la promozione e l’inserimento nei circuiti turistici, l’ampliamento degli orari di apertura, il rafforzamento del ruolo di “vetrina” delle eccellenze alimentari.