I duellanti di Alessio Boni

Dal 23 febbraio al 6 marzo il Teatro Quirino ospita “I Duellanti” di Joseph Conrad con Alessio Boni e Marcello Prayer. Una storia tutta francese, scritta da un polacco ed interpretata da italiani. La trama è interamente incentrata sull’odio crescente che i due protagonisti (Armand D’Hubert e Gabriel Florian Feraud) ufficiali Ussari della Grande Armée di Napoleone Bonaparte, si giurano dal loro primo incontro. Un rancore che li accompagna per tutta la vita e che in qualche modo costituisce l’unico punto fermo e paradossalmente rassicurante per chi come loro non vuole accettare i cambiamenti di una “modernità” in corso. Un livore insensato agli occhi del mondo neppure riconducibile ad una rivalità in amore. Da qui la scelta tattica dei superiori gerarchici di garantire l’avanzamento di carriera di uno dei due (Armand D’Hubert) per poter impedire il duello con un ufficiale di rango inferiore. Ma gli scontri sono inevitabili e l’ascesa di carriera dell’Ussaro (Alessio Boni) viene puntualmente incalzata e raggiunta dall’irruente Gabriel Florian Feraud (Marcello Prayer) che offre ad entrambi l’occasione di nuovi scontri. Due esistenze apparentemente sprecate tra inseguimenti, ossessioni, rincorse ed estenuanti sfide, intimamente invece unite da una comune e disperata resistenza ai “mali” della modernità. L’incapacità di adeguarsi ai tempi nuovi che esigono lo svecchiamento delle prassi antiquate si traduce con maggiore caparbietà in accanita necessità del “duello” a difesa dei baluardi della tradizione cavalleresca. Da qui il rischio per entrambi di incorrere nel biasimo degli altri per una rivalità che oramai priva di mistero li espone alla certezza del ridicolo. Un’incessante concentrazione del proprio odio verso l’altro che però impedisce ad ognuno, per non ammettere le proprie fragilità, di uccidere l’altro in un combattimento finale che comporterebbe anche l’eliminazione delle proprie tradizioni. I due attori in scena riproducono compiutamente ansie e timori dei protagonisti dell’opera esibendosi anche in duelli d’armi di cui rallentano i movimenti per trasmettere l’intensità di ogni stoccata. Gli sfiancanti combattimenti vengono accompagnati dalle note della violoncellista (Federica Vecchio) e risaltati da continui giochi di luci ed ombre.  Tutti i personaggi coinvolti in questo lavoro teatrale riscontrano il gradimento del pubblico che, riconoscente, non li abbandona nonostante l’inevitabile flemma di alcune scene.