Vicenza, lascito Ghiotto prolungata al 20 marzo la mostra a Palazzo Chiericati

Verrà prolungata fino al 20 marzo la mostra temporanea “Le strutture del Primario” allestita nell’ala novecentesca di Palazzo Chiericati. L’amministrazione lo ha deciso dopo il boom di visite registrato in occasione degli incontri “Un tè nel Novecento” che per quattro domeniche, dal 17 gennaio al 14 febbraio, hanno accompagnato il pubblico a scoprire le opere del lascito Ghiotto, facendo precedere il tutto da una conversazione, diversa per ogni data, e da un tè offerto dalle quattro associazioni promotrici (Fai, Garden, Amici dei Musei e Italia Nostra).

L’esposizione (che si sarebbe dovuta chiudere originariamente domenica 21 febbraio) resterà aperta fino al 20 marzo, ma solo durante il fine settimana.

Il grande successo di pubblico registrato in occasione del ciclo di visite guidate (25 turni da 30 persone l’uno, per un totale di 750 partecipanti) e delle 4 conferenze (seguite da un centinaio di persone ciascuna), con una media di circa 400 visitatori nei fine settimana, ha infatti convinto l’assessorato alla crescita a prolungare la durata della mostra, curata da Stefania Portinari, offrendo a un maggior numero di persone l’opportunità di ammirare le opere esposte e scoprire così anche i nuovi locali della Pinacoteca, valorizzati da un sapiente allestimento progettato da Emilio Alberti e Mauro Zocchetta.

“In attesa dell’allestimento permanente – afferma il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d’Elci – abbiamo scelto (senza peraltro pregiudicare la prosecuzione del cantiere attualmente in corso che si concluderà in primavera) di prolungare l’apertura dell’ala novecentesca del Chiericati: questo permetterà così, a quanti ancora non hanno avuto modo di lasciarsi incantare dal fascino delle opere del lascito Ghiotto, di poter visitare questa importante collezione che arricchisce, anche da un punto di vista cronologico, il patrimonio museale, con un’incursione nell’arte della seconda metà del ‘900, e fino ai giorni nostri. Una scelta che vuole incoraggiare ulteriormente le visite. A Vicenza – ricorda il vicesindaco – il Novecento non ha storicamente un luogo pubblico dove poter essere visto e gustato, e il favore dei visitatori, raccolto in occasione del ciclo Un té nel Novecento, consolida la scelta dell’Amministrazione di espandere il percorso museale di palazzo Chiericati in questa direzione. Quando sarà completato, il museo porterà la collezione in mostra permanente a estendersi dal ‘200 all’alba del 2000, rendendo ancora più prezioso un polo culturale che ha l’ambizione di diventare tra i più significativi a livello nazionale”.

In mostra l’importante nucleo di 121 opere d’arte contemporanea, donate al Museo civico di Vicenza dal medico Alessandro Ghiotto (Montecchio Maggiore, Vicenza 1931 – Montebello Vicentino, Vicenza 2015), grande e appassionato collezionista di opere d’arte, figura significativa nel milieu culturale vicentino, cordiale amico di artisti, sostenitore e mecenate generoso, ha sempre coltivato stretti rapporti personali con gli autori di una collezione che conta nomi d’assoluto rilievo, anche a livello internazionale.

Il lascito alla Pinacoteca di Palazzo Chiericati annovera tre importanti nuclei di opere: uno “veneziano”, comprendente artisti come Virgilio Guidi, Giuseppe Santomaso, Bruno Saetti, Riccardo Licata, Alberto Gianquinto, Ennio Finzi, Carmelo Zotti; uno romano, legato al gruppo Forma 1 di Achille Perilli e Piero Dorazio, ad Antonio Corpora e Giulio Turcato e uno incentrato sui protagonisti della ricerca aniconica milanese quali Luigi Veronesi, Gianni Dova, Valentino Vago, Claudio Olivieri, Mario Raciti, Sergio Sermidi, Vittorio Matino, Giuseppe Giannini, Eugenio Carmi. Una densa sezione è infine composta dalle incisioni di Guido Strazza e Gianfranco Ferroni. A questi si aggiungono nomi come Giuseppe Banchieri e Paolo Meneghesso, risultati vincitori ai Premi Trissino, la rassegna dedicata alla promozione dei giovani artisti che tra 1968 e 1975 Alessandro Ghiotto aveva contribuito a organizzare assieme agli amici Andreino Albiero e Giuliano Menato, cui è seguita una serie di antologiche o personali e collettive dedicate a personalità significative. La donazione aiuta inoltre a comprendere meglio una storia che appartiene anche al territorio, con i dipinti di Nerina Noro e di Laura Stocco, riconnettendosi dunque a un vivace momento di scambi tra gallerie, intellettuali, istituzioni e assieme alle vicende storico-artistiche che vanno dalla seconda metà degli anni cinquanta agli anni duemila del novecento. Da conto inoltre di una ricerca proseguita fino al 2005, con l’acquisto delle opere di Giovanni Frangi e Andrea Serafini.

Parente del giornalista e scrittore Renato Ghiotto, che fu anche direttore del “Giornale di Vicenza” e de “Il Mondo”, Alessandro Ghiotto dopo gli studi in Medicina a Padova con specializzazione in chirurgia generale e un periodo come assistente ospedaliero a Montecchio Maggiore dai primi anni sessanta ha proseguito per un quindicennio la sua carriera a Dolo (Venezia), divenendo poi primario di chirurgia a Noventa, dove è stato anche direttore sanitario.

Il lascito Ghiotto continuerà ad essere visitabile tutti i sabati e le domeniche fino al 20 marzo dalle 9 alle 17 nell’ala novecentesca della Pinacoteca civica.

L’accesso è compreso nel biglietto di Palazzo Chiericati (biglietto singola sede, biglietto unico o residenti) Per informazioni: Musei Civici di Vicenza tel. 0444 222811 –[email protected]