Il buco al Teatro dei conciatori

Sarà in scena al Teatro dei Conciatori dal 26 al 31 gennaio 2016, IL BUCO di Roberta Calandra, per la regia di Laura De Marchi. Protagonista è Nadia Perciabosco. C’è chi nasce bomba e chi nasce ciambella e, per motivi assolutamente personali, passa la vita a nascondere, tentar di riempire, mediare, ostentare il proprio “buco di formazione”. Questo monologo tragicomico, che utilizza diversi registri di umorismo, da quello psicoanalitico di matrice anglosassone al ritmo concitato del cabaret, mostra in scena una donna sola, autoironicamente introspettiva, irrimediabilmente (o quasi) avvoltolata su se stessa e sui propri fantasmi, ma non del tutto chiusa al cortocircuito che spezza il cerchio della solitudine, in un inarrestabile flusso di parole, impressionantemente simile a quello di tutte noi, almeno in alcuni snodi cruciali dell’esistenza…   NOTE DI REGIA “Il Buco … la prima cosa che si mangia sono gli altri … poi quando stai da sola… tutto quello che trova … il Buco è fatto così”! Il Buco, monologo tragicomico di Roberta Calandra, tratta questo, la “mancanza”  il “disagio” “il buco” appunto… per qualcosa che non c’è … e si trasforma in sintomo “qualcosa da riempire” ma con cosa? Cibo? Sonno? Sigarette? Sesso? Droga? Amore? “Finché uno non ha riempito il suo buco da solo nessun altro può farlo” quindi anche l’amore no .. forse …allora la protagonista intraprende un cammino di continue “cadute” e “risalite” perché il buco “ti sbatte a terra” dopo che hai creduto di sconfiggerlo e quando meno te l’aspetti si ripresenta! Nella messinscena l’attrice fa una sorta di “outing” un monologo/confessione nel quale racconta il suo rapporto con il “buco”: un rapporto ambiguo perché il “buco” è un nemico da sconfiggere ma nello stesso tempo è “il motivo per il quale sono viva….” Una bella metafora quindi anche dell’arte che continua a motivare il perché si crea … forse per riempire un buco altrimenti incolmabile!? Ma forse il buco si potrebbe sconfiggerlo all’origine “ i bambini … mi sembra che si sarebbe ancora in tempo a tamponare il loro buco … a farli crescere un po’ meno bucati!” Nadia Perciabosco, l’interprete, viaggia così, tra un rapporto diretto con il pubblico nel quale “racconta” senza mezzi termini il suo rapporto con il buco ad una narrazione nella quale l’attrice rivive in una sorta di “flashback cinematografico” comico ed a tratti esilarante, le fasi nelle quali ha tentato di combattere il buco! Una messinscena ironica, commovente, straziante … un testo che non lascia indifferenti perché tutti possono riconoscersi con questo “buco” per il quale … stimolando la nostra reazione a sopravvivere … forse “siamo vivi” Laura De Marchi