Posizionato al Mercato Centrale il terzo defibrillatore donato al Comune dalla Misericordia di Firenze
Inaugurato al Mercato Centrale (a fianco alle scale che portano al piano superiore) il terzo dei 10 defibrillatori che la Misericordia di Firenze ha donato l’anno scorso al Comune di Firenze affinché venissero posizionati in punti strategici della città. All’inaugurazione erano presenti l’assessore al Welfare Sara Funaro, il provveditore della Misericordia di Firenze, Andrea Ceccherini, la direttrice 118 Firenze Soccorso Lucia De Vito e il presidente dell’associazione ‘Firenze ci sta a cuore’ Alberto Locchi. Oltre al defibrillatore installato al Mercato Centrale, oggi sono stati posizionati e attivati altri due defibrillatori: uno alle Cascine a fianco al portone dell’ingresso principale delle Pavoniere e l’altro nell’area del mercato di piazza Dalmazia. La donazione dei 10 defibrillatori dati a maggio del 2014 alla Misericordia di Firenze in occasione della Partita del Cuore è stata resa possibile grazie all’associazione ‘Il Cuore’ di Piacenza Onlus attraverso il ‘Progetto Vita per lo Sport’, alla Nazionale Italiana Cantanti che è testimonial del progetto stesso e Philips Iredeem che hanno deciso di dare questi preziosi strumenti all’Arciconfraternita. La Misericordia di Firenze è da anni impegnata sul fronte della defibrillazione precoce negli impianti sportivi e ha aderito con favore al progetto dell’associazione ‘Il Cuore’ che da anni promuove l’utilizzo del defibrillatore. Sarà la stessa Misericordia di Firenze ad occuparsi della manutenzione dei defibrillatori per I prossimi 3 anni. Gli altri defibrillatori saranno posizionati in: piazzale Michelangelo, piazza dell’Isolotto, piazza della Repubblica/Via degli Spezali, piazza delle Cure e piazza Santa Croce. Secondo le statistiche, in Italia si registrano 60 mila decessi l’anno per arresto cardiaco e grazie ai defibrillatori semiautomatici – che possono essere utilizzati da chiunque in totale sicurezza -, si calcola che almeno nel 35% di questi casi le persone potrebbero essere salvate. Il fattore tempo è dunque determinante e avere a disposizione uno strumento salvavita a poche centinaia di metri è fondamentale per il soccorso.