Reggio Emilia, oltre 700 milioni per il rilancio dell’Appennino

Un nuovo Appennino: digitale, sostenibile, innovativo. Un Appennino che, da area a rischio marginalità, diventa fattore di traino per tutto il territorio dell’Emilia-Romagna. Perché “rafforzare la nostra montagna significa rafforzare l’intera regione”. Queste le parole del presidenteStefano Bonaccini oggi, in occasione della 13esima Conferenza della Montagna tenutasi a Castelnovo Monti. Un’occasione di incontro e confronto tra istituzioni, forze economiche e sociali per presentare il nuovo Programma regionale per la montagna, punto di partenza per una nuova stagione di politiche pubbliche, finalizzate allo sviluppo territoriale e sostenute dalla Regione con uno stanziamento complessivo specifico di oltre 700 milioni di euro.

Dopo i saluti del sindaco di Castelnovo Monti Enrico Bini, il presidente Gianmaria Manghi, ha portato il saluto della Provincia di Reggio Emilia, sottolineando “come il processo di riordino istituzionale attualmente in corso consegni all’Appennino emiliano-romagnolo opportunità e sfide di portata storica al fine di restituire alle comunità un settore pubblico più efficiente e dimensionato sull’area vasta in un’ottica strategica”. “In tale direzione va rivendicato con orgoglio l’esito del processo di fusione che ha dato vita al nuovo Comune di Ventasso”, ha detto Manghi ricordando “l’importanza di garantire un territorio sicuro nella sua dimensione fisica, contrastando quindi in modo efficace il dissesto idrogeologico”. “E’ inoltre necessario valorizzare al meglio il patrimonio naturale ed artistico mettendo a sistema le risorse del territorio – ha aggiunto il presidente della Provincia –  L’ingresso  nel corso del 2015 del Parco dell’Appenino Tosco-Emiliano nella Rete delle riserve ‘Uomo e Biosfera’ del MaB Unesco rappresenta un importantissimo risultato da capitalizzare con le necessarie azioni conseguenti”. In ultimo, il presidente Manghi ha ricordato come la Legge Delrio abbia conservato, tra le funzioni fondamentali attribuite alle Province, l’istruzione e le scuole con particolare riferimento a quelle di istruzione secondaria di secondo grado: “L’educazione e l’istruzione rappresentano infatti un fattore di sviluppo cruciale e quindi una priorità assoluta per l’Appennino, bisognoso oggi più che mai di ulteriori investimenti sulle nuove generazioni”.

Al Teatro Bismantova sono intervenuti l’assessore regionale con delega alla Montagna Paola Gazzolo, gli assessori Simona Caselli (Agricoltura), Andrea Corsini (Turismo), Raffaele Donini (Infrastrutture e Agenda digitale), Palma Costi (Attività produttive). A seguire, le diverse rappresentanze del territorio, a partire dai sindaci, che si sono avvicendati sul palco portando il proprio contributo. Nel corso della Conferenza, è stata espressa forte solidarietà nei confronti dei lavoratori della Saeco.

“Noi crediamo nella montagna – ha ribadito Bonaccini, intervenendo a chiusura della Conferenza – , perché l’Emilia-Romagna è più forte se è più forte l’Appennino. Creare le opportunità per fare impresa in montagna, insieme a un’alta qualità dei servizi, sono condizioni fondamentali perché la montagna torni a crescere, e la gente torni a viverci. Vogliamo mettere il segno più su questi temi. Gli oltre 700 milioni di euro dedicati alla montagna – ha sottolineato il presidente – , da qui al 2020, vanno colti tutti: si tratta di investimenti che danno anche lavoro”.

“Il Programma regionale per la montagna, che proponiamo alla discussione, e che terremo monitorato, valorizza un nutrito pacchetto di risorse, a partire dal Fondo regionale per la Montagna, che è raddoppiato: da 3 a 6 milioni di euro l’anno, a cui si aggiungono i 4 milioni per la viabilità appenninica – ha ricordato l’assessore Paola Gazzolo – L’identità di questo territorio è stata per troppo tempo associata alla ‘fatica del viverci’, alla marginalità. E’ ora di invertire questa visione, e considerare l’Appennino ‘una terra per viverci’ e dove portare nuovi insediamenti. Per questo verrà creato un tavolo permanente, con le categorie economiche e sociali”.