I milanesi bocciano il bando per ospitare i profughi in casa, partecipano solo in 40

Esulta la Lega Nord. “La montagna di Pisapia e Majorino ha partorito un misero topolino e un flop colossale”, dichiara Paolo Grimoldi, segretario nazionale della Lega Lombarda. Solo 40 famiglie si sono candidate ad ospitare in casa propria un rifugiato per un periodo di 6 mesi. E’ l’esito del bando aperto dal Comune di Milano il 30 dicembre scorso e chiuso il 15 gennaio.

Delle famiglie che si sono candidate, tutte residenti a Milano, si sa che sono composte da persone tra i 30 e i 50 anni, per lo più con figli in età scolare, residenti in varie zone della città. Tra loro tre famiglie sono di origine straniera. Ogni famiglia riceverà un contributo di 350 euro al mese per le spese di vitto e alloggio dell’ospite. Un costo giornaliero di circa 11 euro al giorno, contro i 35 euro per l’accoglienza in struttura, pari ad un risparmio del 70% circa, sottolineano da Palazzo Marino. Si partirà con i primi 5 rifugiati all`inizio del mese di febbraio. “Appena 40 famiglie milanesi, in una metropoli di 1,3 milioni di cittadini, sono numeri che parlano da soli – dice il segretario della Lega Lombarda Grimoldi -. Questa è la risposta più eloquente che i milanesi potessero dare alla giunta Pisapia, colpevole di aver messo davanti a tutto solo gli immigrati, dimenticandosi dei tanti milanesi anziani, disoccupati o genitori separati in grave difficoltà abitativa ed economica”. Anche per il segretario provinciale della Lega Nord, Davide Boni, Milano ha “respinto al mittente le iniziative demagogiche della Giunta Pisapia”. “Un razzismo al contrario, che di fatto introduce pericolosamente nel nostro tessuto sociale persone che non hanno alcuno status internazionale, e che ha avuto l’unico merito di svegliare le coscienze dei milanesi – aggiunge – in balia di una Giunta che ha sempre e solo messo all’ultimo posto coloro che per colpa della crisi hanno perso tutto”.