Milano, successo di pubblico e critica per l’offerta artistica del Comune

Durante le feste di fine anno i visitatori hanno toccato picchi di oltre 10 mila presenze al giorno nelle sale delle mostre allestite nei diversi spazi espositivi.

Quattro le mostre chiuse nei giorni scorsi con un bilancio decisamente positivo sia per l’affluenza sia per i numerosi e prestigiosi riscontri critici, e picchi di presenza nella prima settimana di gennaio 2016.

La mostra “Rubens. Adorazione dei pastori” allestita a Palazzo Marino si è conclusa domenica 10 gennaio raggiungendo il traguardo di 113.529 visitatori in 40 giorni di esposizione, con una media giornaliera pari a 2.838 persone e un picco giornaliero di 3.500 visitatori.

Domenica 10 gennaio, a 3 mesi dall’inaugurazione, si è chiusa anche la mostra “Giotto, l’Italia”, ospitata al piano nobile di Palazzo Reale. Durante le 19 settimane di apertura, ben 190.000 persone, con una media di 1400 ingressi giornalieri in 131 giorni e un picco giornaliero di 3.129 presenze, hanno visitato le 7 sale di Palazzo Reale in cui erano esposte le 14 opere monumentali dell’artista.

Anche la mostra “Mito e natura” si è chiusa domenica scorsa con un bilancio di oltre 50.000 presenze e un picco giornaliero di 1.180 visitatori, che hanno potuto ammirare le oltre duecento preziose e splendide opere d’arte greca, magnogreca e romana allestite nelle sale di Palazzo Reale.

Oltre 55.000 i visitatori – di cui 12.000 soltanto nel periodo festivo compreso tra il ponte dell’Immacolata e l’Epifania con un picco di 1.340 visite giornaliere il 10 gennaio scorso – che hanno potuto ammirare la spettacolare riproduzione scheletrica di Spinosaurus Aegyptiacus, ricostruito nella mostra allestita a Palazzo Dugnani.

“È una grande soddisfazione poter aprire il nuovo anno con un tale apprezzamento da parte del pubblico – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Non solo per il successo delle mostre dal punto di vista dell’affluenza, ma anche, e soprattutto, per la qualità dei progetti scientifici e per l’autorevolezza dei curatori coinvolti”.