Firenze, uccisa l’artista americana Ashley Olsen

Ashley Olsen, 35 anni, è stata trovata morta nell’appartamento che aveva in affitto nel centro di Firenze. L’americana sarebbe stata strangolata. Sul collo sono stati rilevati segni di graffi. A trovare la donna, che da alcuni anni viveva in Toscana, è stato il fidanzato che non la vedeva da tre giorni. Allarmato, ha chiesto alla proprietaria della casa di portargli le chiavi e di andare con lui a vedere cosa fosse accaduto.

Ashley Olsen sarebbe stata uccisa nelle ultime 48 ore. Gli investigatori stanno cercando di capire chi sia stata l’ultima persona a vedere viva la trentenne che era abbastanza nota nel quartiere. Elementi utili all’inchiesta potrebbero inoltre giungere dall’analisi delle immagini delle telecamere di sicurezza della zona.

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A dare l’allarme è stato il fidanzato fiorentino di Ashley. Non la sentiva da tre giorni, dopo una lite. Lui l’aveva chiamata al telefono più volte senza avere risposta. Così ha rintracciato la proprietaria dell’appartamento di via Santa Monaca preso in affitto e con lei ha aperto la porta dell’abitazione. Insieme hanno scoperto il cadavere della straniera che, originaria della Florida, si era trasferita a Firenze per stare vicino al padre, insegnante e, come lei, impegnato nel mondo dell’arte. Artista anche il fidanzato, quarantenne fiorentino e pittore quotato, con sue opere esposte in diverse gallerie.

L’uomo e la proprietaria dell’appartamento sono stati ascoltati per ore in Questura, così come alcuni vicini di casa e negozianti della zona. L’appartamento della giovane donna è al primo piano, con le finestre che si affacciano sulla strada. Nessuno sembra aver visto o udito qualcosa di strano. Eventuali grida di aiuto potrebbero essere state coperte tuttavia dal traffico della vicinissima via dei Serragli.

Qualche risposta agli interrogativi degli inquirenti potrebbe venire anche dall’esame del pc della Olsen, sequestrato dalla polizia postale che verificherà se vi siano tracce del suo uso negli ultimi giorni. Altre dall’autopsia, mentre un primo esame esterno del corpo avrebbe al momento escluso segni riconducibili ad una violenza sessuale.