Napoli, il Comune affronta il tema delle variazioni di residenza anagrafica negli alloggi Erp

Napoli Commissione alloggi ErpLe Commissioni Patrimonio e Personale, in seduta congiunta, hanno discusso delle problematiche di variazioni di residenza anagrafica relative alle persone presenti a vario titolo in alloggi pubblici. All’incontro hanno partecipato l’Assessora all’Anagrafe Caterina Pace, l’Assessore al Patrimonio Alessandro Fucito, i dirigenti Assunta Malinconico, del Servizio Politiche per la casa, e Luigi Loffredo, del Servizio Anagrafe, e Salvatore Duraccio in rappresentanza del Direttore generale dello Iacp.

Il Presidente della Commissione Patrimonio Vincenzo Varriale ha evidenziato in apertura la particolare complessità della questione, sia dal punto di vista dei riferimenti normativi, nazionali e regionali, sia da quello dei soggetti coinvolti, ognuno per una diversa competenza, ricordando la sollecitazione pervenuta dal consigliere Palmieri a fare chiarezza attraverso una discussione ad hoc delle competenti commissioni. Il Presidente della Commissione Personale Elio Izzi ha invece ricordato come la problematica del rilascio dell’attestazione di residenza da parte di chi occupa un alloggio pubblico abbraccia situazioni diverse che richiedono risposte chiare ed univoche da parte dell’Amministrazione in ogni sua articolazione. L’Assessore al Patrimonio Fucito ha spiegato che il problema riguarda le forme e i modi in cui il Comune riconosce la residenza a seguito delle previsioni introdotte dal decreto Lupi, che indica come condizione necessaria al rilascio, sia per le abitazioni private che per gli alloggi di proprietà di un ente pubblico, l’esistenza di un valido titolo definitivo ad occupare l’alloggio. La situazione della città, però, rappresenta un’anomalia nel quadro nazionale, a causa dell’elevato numero di procedimenti relativi a nuclei familiari che a diverso titolo sono in attesa di chiarire la propria posizione rispetto all’alloggio pubblico occupato, attraverso volture, regolarizzazioni o altri accertamenti. Per questo, ha sottolineato Fucito, è stata emanata lo scorso novembre, dopo una serie di tavoli di confronto all’interno della stessa Amministrazione, una circolare che, al fine di riconoscere una serie di diritti fondamentali come quello all’istruzione e all’assistenza sanitaria, elenca i casi nei quali, in attesa di chiarimenti sulla posizione del richiedente la residenza in un alloggio pubblico, può essere rilasciata un’attestazione temporanea, della durata biennale rinnovabile una sola volta. Contemporaneamente, si sta lavorando al massimo per evadere il più rapidamente possibile le pratiche di voltura, mentre tempi più lunghi sono richiesti per le regolarizzazioni, che richiedono verifiche incrociate da compiere anche insieme ad altri enti.

Per superare le diverse interpretazioni della normativa vigente, che in diversi casi hanno portato a decisioni difformi di casi analoghi da parte di alcune Municipalità, la circolare, a seguito di parere espresso dall’Avvocatura, ha chiarito gli aspetti controversi, ha spiegato l’Assessora Pace, riepilogando le normative di riferimento (decreto Lupi 47/2014 e legge regionale 18/97), distinguendo tra utenti regolari e utenti richiedenti subentro nell’assegnazione o regolarizzazione del rapporto locativo. I primi possono richiedere l’iscrizione anagrafica nel proprio nucleo familiare di persone appartenenti al proprio nucleo familiare al momento dell’assegnazione e poi trasferitisi temporaneamente altrove o la temporanea ospitalità di altre persone se sussistono obiettive esigenze di assistenza temporanea o altro giustificato motivo. I secondi possono chiedere solo di essere autorizzati all’ospitalità temporanea. L’inserimento temporaneo non costituisce in alcun modo titolo per il subentro nell’assegnazione né nell’istanza di regolarizzazione del rapporto locativo. La previsione della residenza temporanea, ha aggiunto il dirigente dell’Anagrafe Loffredo, consente all’ente di superare la mancanza dell’autorizzazione dell’ente proprietario dell’alloggio richiesta dalle normative vigenti, in attesa di ulteriori verifiche. Per il rappresentante dello Iacp Duraccio è essenziale il dialogo tra i due enti pubblici nell’interesse dei cittadini e l’interpretazione uniforme delle norme per evitare regolamentazioni difformi di situazioni analoghe ma riconducibili ad alloggi Iacp o dell’Amministrazione comunale. I consiglieri intervenuti hanno sottolineato: come in questi mesi sia mancato da parte dell’Amministrazione un comportamento univoco nella soluzione delle richieste sottoposte alle diverse Municipalità, mentre si dimentica che la previsione del decreto Lupi era già contenuta nelle legge regionale del 97, non applicata nei fatti. I ritardi accumulati nell’evasione delle richieste di voltura o di regolarizzazione ha poi contribuito ad aggravare le situazioni, impedendo in molti casi di risolvere oggettive situazioni di necessità e di bisogno, alle quali va data risposta anche proponendo modifiche della normativa regionale vigente (Palmieri); che le Municipalità hanno mantenuto a lungo comportamenti difformi rispetto a richieste di uguale contenuto, aggravando la disinformazione e i disagi per i cittadini. Vanno comunque superate definitivamente le difficoltà operative che impediscono ai competenti uffici del Patrimonio di evadere l’arretrato e va fornito a breve ai consiglieri un report sull’andamento delle procedure a seguito della circolare (Russo); che va avviato al più presto un dialogo con la Regione per modificare le norme attuali che impediscono ai Comuni di dare risposte valide ai tanti cittadini onesti in attesa di regolarizzare la propria posizione e in grande difficoltà a fronteggiare difficili situazioni familiari causate dalla crisi economica (Fellico); come non vadano taciute le responsabilità dell’Amministrazione che anche prima del decreto Lupi, e in vigenza della legge regionale dagli analoghi contenuti, non ne rispettavano le previsioni. È comunque essenziale dare un’interpretazione univoca a situazioni uguali anche se riguardanti alloggi pubblici di diversa proprietà, comunale o dello Iacp, e migliorare ancora gli aspetti controversi (Grimaldi); che tutti i chiarimenti forniti ai cittadini sulle diverse situazioni possibili sono utili a riportare serenità e a garantire le risposte attese (Nonno). I presidenti Varriale e Izzi, accogliendo sollecitazioni in tal senso avanzate dai consiglieri presenti, hanno assicurato ulteriori incontri delle commissioni dedicate all’argomento per approfondire ancora i numerosi e complessi aspetti della questione.