Morto Robert Loggia, il barone della droga in Scarface

L’attore di origini meridionali è morto nella sua casa a Los Angeles dopo una lunga battaglia contro l’Alzheimer. Due volte candidato al premio Oscar, aveva cominciato la sua carriera negli anni Cinquanta, ma la consacrazione è arrivata nel 1983 quando ha interpretato Frank Lopez in nel film di Brian De Palma, al fianco di Al Pacino.

Nato a New York nel 1930, ha studiato giornalismo all’Università del Missouri. Dopo aver prestato servizio nell’esercito degli Stati Uniti, è entrato a far parte dell’olimpo degli Actors Studio giovanissimo. Era il 1957 quando ricevette il primo ruolo nel lungometraggio “La giungla della settima strada”, accanto a Lee J. Cobb. È stato vicinissimo a vincere la statuetta come miglior attore non protagonista in “Doppio Taglio”, e ha preso parte anche altri kolossal del grande schermo, tra cui “Ufficiale e Gentiluomo”, “L’onore dei Prizzi” con Jack Nicholson e “Indipendence Day”.

Il ruolo che più viene ricordato dai cinefili è quello di proprietario della fabbrica di giocattoli in cui approda l’adulto-bambino Tom Hanks in “Big” del 1988, con la famosa scena in cui ballano sulla gigantesca tastiera del negozio FAO Schwarz.

Ha ricevuto due nomination agli Emmy per Mancuso FBI e per Malcom. Ma più nota è stata la sua partecipazione alla fortunata serie della Hbo “I Soprano”, in cui vestiva i panni di Feech La Manna. Prima ancora, era diventato una presenza fissa sul piccolo schermo con “Charlie’s Angels” e “Fantasilandia”, “Magnum P.I.” e “Starsky & Hutch”.

Lascia sua moglie, la produttrice Audrey Loggia, e i loro quattro figli. Prima di morire, ha chiesto che le donazioni fossero devolute alla Motion Picture and Television Fund.