Milano, improcedibilità delle assegnazioni in deroga. TAR dà ragione al Comune

Il Tribunale amministrativo regionale ha dato ragione al Comune di Milano sul provvedimento di improcedibilità delle domande di assegnazione in deroga degli alloggi popolari.

Il 9 aprile scorso, a causa del blocco delle deroghe imposto della Regione Lombardia, il Comune di Milano ha dovuto sospendere le assegnazioni delle case popolari nei confronti delle famiglie sfrattate e in condizioni di disagio sociale: a partire da quella data tutte le nuove domande arrivate negli uffici comunali sono state dichiarate formalmente ‘improcedibili’. Alcuni cittadini hanno fatto ricorso contro il provvedimento comunale. Oggi il TAR ha dato ragione all’Amministrazione.

“Questa sentenza è una vittoria sul piano giuridico ma, fino a quando le deroghe non verranno sbloccate, non c’è da esultare – commenta l’assessore alla Casa Daniela Benelli –. Comunicare ai cittadini che non potevamo esaminare le loro domande è stata una decisione sofferta ma obbligata dopo l’ennesimo stop della Regione. Non era giusto continuare a illudere le famiglie riconoscendo loro un diritto alla casa solo virtuale. Ci conforta sapere che il Tribunale ha riconosciuto la correttezza degli atti comunali, ma ci spiace che lo stesso non sia avvenuto quando abbiamo chiesto di annullare il blocco regionale. Per questo andiamo avanti su un altro fronte giudiziario: quello che ci vede impegnati contro la Regione Lombardia davanti al Consiglio di Stato per chiedere l’annullamento della delibera e rivendicare una maggiore autonomia dei Comuni nel gestire l’emergenza abitativa”.

Emettendo oltre 20 sentenze in favore del Comune, il Tribunale amministrativo regionale ha riconosciuto la legittimità del provvedimento di improcedibilità emesso dagli uffici in risposta alle nuove domande di assegnazione in deroga. Come si legge in una delle sentenze “è ragionevole che l’amministrazione abbia omesso di verificare in concreto la sussistenza dei requisiti soggettivi di assegnazione” in quanto, anche accogliendo le domande, non ci sarebbero stati alloggi popolari da assegnare. Il Tribunale riconosce inoltre al Comune di aver messo in atto una formula che non arreca di per sé alcun pregiudizio al ricorrente, perché non comporta il rigetto della domanda di assegnazione in deroga, ma solo il differimento del suo esame sostanziale al momento in cui si verificherà ex novo la disponibilità di alloggi da assegnare.